Ruffini: il porto che cresce

Francesco Ruffini
LIVORNO – Ci fa davvero piacere la breve nota che il dottor Francesco Ruffini, già indimenticato e molto apprezzato segretario generale della prima Autorità Portuale labronica, ci ha inviato sul nostro scalo. Poche ma centrate parole contro certi scetticismi e disfattismi che circolano. Grazie, comandante. E le nostre pagine sono a lei sempre aperte.
Egregio direttore, nonostante le gravi costrizioni cui siamo tutti obbligati da questa interminabile pandemia, riesco ancora a trovare motivo di speranza e di incoraggiamento da qualche notizia che, nonostante tutto, di tempo in tempo mi raggiunge.
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Non intendo certo riferirmi al disgraziatissimo settore delle crociere che porterà per anni il peso di questo martoriato periodo, ma a taluni barlumi di luce che ogni tanto appaiono.
Ad esempio, leggo oggi sul sempre prezioso bollettino dell’Avvisatore Marittimo della partenza di due navi, l’Auriga Leader e la Durban Highway, l’una diretta a Zeebrugge, l’altra a Bristol, così come mi conforta l’approdo – dopo molti anni – di una nave con bandiera giapponese, l’Adriatic Highway.
Dunque non risponde al vero che Livorno si sia ridotto solo a porto per le Isole o per traffici in Mediterraneo, o che i nostri operatori, presi dallo scoramento, abbiano preso a tralasciare altri traffici.
Per non parlare dei traffici per contenitori in costante tenuta e della piattaforma di rigassificazione dell’OLT, divenuta una presenza fondamentale per l’approvvigionamento energetico del nostro Paese e non solo, vero e proprio hub per i traffici marittimi di gas liquefatto.
In alto i cuori.
Con molta cordialità
Francesco Ruffini
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