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MapLi, un applicativo per mappare le opere

Silvia Viviani

LIVORNO – L’amministrazione comunale ha approvato un progetto per la realizzazione di MapLi, un sistema georeferenziato che consentirà di mappare in tempo reale la localizzazione e lo stato di avanzamento delle opere pubbliche.

Tutta la cartografia e i dati disponibili per ciascuna opera, struttura e area pubblica saranno organizzati e rappresentati in forma “immediata” grazie al nuovo applicativo gestionale, che a sua volta sarà conferito nel Sistema Informativo Territoriale (SIT) del Comune di Livorno, seguendone i principi e le risorse cartografiche presenti.

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“Si tratta – dichiara l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Silvia Viviani – di un importante strumento di trasparenza, controllo e conoscenza, in particolare per quanto riguarda lo stato attuativo del programma dei lavori pubblici, con diversi livelli di accessibilità per gli uffici comunali, per i tecnici esterni, per i cittadini. Ogni attrezzatura pubblica (per esempio le scuole) sarà individuata sulla cartografia (sarà possibile vedere in quale contesto è ubicata) e con un semplice click si potranno ottenere dati e informazioni (il tipo di lavori previsti, a che punto sono, ecc). Un prezioso ausilio per le attività di governance degli amministratori, per i professionisti, per la popolazione”.

Come funzionerà MapLi? MapLi dividerà le opere del Comune in due macrocategorie, ossia le opere di progettazione e quelle di realizzazione. Ad ogni opera sarà assegnato un identificativo di riferimento, un titolo ed una descrizione, la data di inizio, l’importo complessivo dei lavori, lo stato della progettazione e altra documentazione. Le opere saranno georiferite utilizzando etichette e simbologie apposite che individueranno particelle catastali e poligoni disegnati a mano o importati da “shape file”. I lavori avranno uno sviluppo per stralci, che saranno evidenziati in mappa in funzione degli stati di avanzamento. I dati andranno a costituire una scheda dell’opera che potrà essere consultata attraverso una ricerca testuale nel sistema o interrogando geograficamente l’oggetto sul SIT.

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Pubblicato il
14 Ottobre 2020

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