MILANO – Fare leva sulla Bioeconomia per una ripartenza sostenibile, di cui le biotecnologie sono un insostituibile motore strategico; produrre cibo sempre più sano, affrontando il problema della diminuzione delle risorse e i cambiamenti climatici; incentivare una collaborazione tra chimica tradizionale e biochimica e tra pubblico e privato. Di questo e di tanto altro si è parlato in occasione del terzo gruppo di lavoro, questa volta dedicato al tema della Bioeconomia, “Ripensare consumi e impronte sul mondo: anche in Italia la rivoluzione della Bioeconomia”, terza tappa del più ampio percorso “Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” voluto da Assobiotec Federchimica. Il progetto prevede 4 diversi tavoli di lavoro, fra giugno e ottobre, e troverà una sua finalizzazione in un Manifesto, ma soprattutto in un Documento di Posizione con proposte operative per la crescita del settore, lo sviluppo delle imprese e il rilancio del Paese.
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