Formazione e riqualificazione dei portuali di Marina di Carrara

Nella foto (da dx): La presidente AdSP Carla Roncallo e il presidente della Scuola Trasporti Piergino Scardigli.
LA SPEZIA – L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale sostiene economicamente la formazione dei lavoratori portuali dello scalo di Marina di Carrara. Ai corsi professionali, a cura della Scuola Nazionale Trasporti, farà seguito un periodo di training pratico di addestramento, organizzato con la collaborazione dei terminalisti, per 14 lavoratori della Co.Se.Port.
Alla conferenza stampa dell’annuncio erano presenti, oltre Carla Roncallo, presidente dell’AdSP, Federica Forti, assessore a Cultura, Turismo e attività produttive del Comune di Carrara; Pier Gino Scardigli e Genziana Giacomelli, rispettivamente presidente e direttore della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica; Luca Perfetti, dirigente Demanio, Personale e Formazione dell’AdSP; Michele Giromini ad della Dario Perioli SpA del terminal MDC; Cristiano Sacchi, presidente Co.Se.Port; Paolo Dello Iacono, ad di FHP.
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“Da anni lavoriamo in piena sinergia con la Scuola Nazionale Trasporti e Logistica – ha detto la presidente dell’AdSP Carla Roncallo – e trovo molto produttiva la sua collocazione, da ormai un anno, anche a Marina di Carrara. Le nostre imprese hanno sempre necessità di formazione ed in particolare oggi la Scuola diventa uno strumento utilissimo perché, in questo caso, la Co.Se.Port possa essere messa nelle condizioni di lavorare di più e meglio, grazie a percorsi formativi ed innovativi”.
Luca Perfetti ha chiarito il percorso che ha portato alla decisione di sostenere, da parte della AdSP, l’iniziativa: “Ogni anno stiliamo il piano organico del porto, dove mettiamo in evidenza criticità ed opportunità nell’ambito lavorativo. Nel 2019 è emersa la necessità, da parte dei nostri terminalisti, di attuare un percorso formativo specifico per i lavoratori. La legge ci consente di intervenire in maniera diretta per qualificare formare e addestrare personale portuale: così abbiamo deciso di intraprendere questo percorso e andare in aiuto ai terminalisti che chiedevano figure professionali che non erano presenti nell’art 17 del porto di Marina e soprattutto agli stessi lavoratori, incrociando domanda ed offerta”.
Rallisti, gruisti e carrellisti saranno così formati dalla SNT che, come sottolinea Piergino Scardigli, ha già formato nel 2019 trenta persone per il terminal MDC. “Crediamo molto nella nuova Autorità che mette a sistema due importanti realtà portuali di due territori, separati solo dal punto di vista istituzionale, ma affini ed omogenei dal punto di vista culturale e sociale. È una avventura per noi molto stimolante. Ci auguriamo in futuro di avviare progetti anche con Grendi e FHP”.
La Scuola Nazionale Trasporti, con sede principale alla Spezia, ha in programma di realizzare, nel 2020, 3.500 ore di formazione per le imprese di logistica e 4.500 ore di formazione per giovani laureati e diplomati. “Siamo molto radicati nell’Alto Tirreno – afferma Giacomelli – Sono 14 le persone che andremo ora a formare presso il Porto di Carrara per circa 3000 ore di formazione. Il percorso parte dall’analisi del bagaglio personale delle esperienze di ciascuna persona, poi si viene all’analisi puntuale delle esigenze formative. Insomma, una formazione personalizzata cucita addosso ai destinatari dei percorsi”.
Ha presenziato da “testimonial” Michele Giromini: “Abbiamo ottenuto risultati importanti grazie all’eccellente lavoro svolto dalla Scuola. Per MDC, anche grazie a rapporti storici esistenti, il supporto della SNT è stato fondamentale nelle fase di nascita e sviluppo del terminal di Marina di Carrara. Abbiamo già realizzato 7.700 ore di formazione”.
Cristiano Sacchi ha voluto ringraziare l’AdSP per “avere aperto questa porta”. “Dopo la crisi non avevamo disponibilità di fondi per organizzare i corsi, quindi fondamentale risulta essere il supporto dell’AdSP per la nostra crescita”.
Anche Paolo Dello Iacono ha accolto favorevolmente l’iniziativa, sottolineando come ci sarà necessità in futuro di un piano formativo più complesso, visto che l’attività principale di FHP è legata alle produzioni della Nuovo Pignone. “Questo ci consentirà di effettuare non solo imbarco e sbarco ma qualcosa di più relativamente ad operazioni di assemblaggio.
Quindi la riqualificazione professionale dovrà spaziare su più campo, per un piano formativo che può essere volano per il futuro”.
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