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Fedepiloti auspica nell’assemblea una “costituente” della categoria

Francesco Bandiera

ROMA – L’assemblea annuale della Fedepiloti si è tenuta, a confermare l’importanza della categoria e la sensibilità dell’intero apparato nazionale di governo verso la sua funzione, alla presenza del ministro del MIT Paola De Micheli, del comandante delle Capitanerie di Porto ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino e del direttore generale Mauro Coletta.

Rivolgendosi in particolare alle tre alte personalità il presidente di Fedepiloti comandante Francesco Bandiera ha detto che si sta apprestando a chiudere il proprio mandato “particolarmente intenso nella lunga storia della nostra organizzazione”.

“Sono stati – ha detto – due anni di duro lavoro, caratterizzati da divisioni, tanto all’interno della categoria, quanto nel cluster marittimo di riferimento. Non ho dato la mia disponibilità a continuare perché il ruolo, come intendo debba essere ricoperto, non è sostenibile con i ritmi già di per sé gravi del mio servizio di pilota effettivo nella piccola corporazione di Olbia che, soprattutto nel periodo estivo, è sottoposta a dei turni pressanti che richiedono piena presenza e disponibilità verso la corporazione ed i colleghi. Colleghi che ringrazio, così come ringrazio mia moglie Lori-Anne ed i miei tre figli, per l’enorme supporto che hanno dato ai piloti di tutta Italia, ancor prima che al sottoscritto, permettendomi oggi, di poter dire di avere dato tutto ciò che avevo: onestamente, umanamente, fisicamente, intellettualmente”.

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Il presidente uscente ha anche ricordato di aver fatto il possibile per unificare la categoria e sottolineato come il Covid-19 abbia modificato tutto nella vita dei piloti, con una rapidità mai pensata prima, in una sfida che li ha visto ancora una volta in primo piano. Rimangono da risolvere – ha detto ancora – due punti fondamentali: l’ormai cronica carenza organica e la parziale disapplicazione dei criteri e meccanismi nell’ambito dell’ultima istruttoria tariffaria. “Mancano all’appello circa quaranta piloti allo stato attuale – ha ricordato – che supereranno la cinquantina nei prossimi due/tre anni. Parliamo di quasi il 15% dell’intera forza lavoro.

È vero che i concorsi sono partiti, ma 18-24 mesi per avere un pilota effettivo sono tempi troppo lunghi che male si sposano con le necessità di un armamento che modifica i propri programmi tutti i giorni, nella giusta ricerca della costante competitività, in un mercato, quello marittimo, che non perdona chi non sa essere flessibile.

Il blocco dovuto al ricorso al tribunale amministrativo sui limiti d’età, seguito dall’interpretazione eccessivamente rigorosa della sentenza da parte della DG competente, sono stati un duro colpo all’intero sistema che sta provando a ripartire, ma con procedure diverse tra i pochi porti che sono riusciti ad emettere i bandi. Questo potrebbe esporre a ricorsi con conseguente nuovo rallentamento o blocco delle assunzioni. Non possiamo permettercelo. Gli organici delle corporazioni sono in affanno: è urgente intervenire, anche per evidenti responsabilità che ne potrebbero conseguire.

Una seria riflessione circa la possibilità di avere un maggiore coinvolgimento dell’Amministrazione centrale in una prima fase propedeutica al concorso locale, sarebbe auspicabile.

Per gli appassionati di numeri e statistiche, informiamo che negli ultimi dieci anni su settanta piloti messi a riposo, venticinque, ovvero il 35%, risulta cancellato per inidoneità fisica (quasi sempre dovuto al “consumo fisico”). Un dato che deve imporre una riflessione.

“Difficoltà di dialogo per interessi contrapposti – ha detto ancora Bandiera – hanno creato frizioni ed incomprensioni, con la conseguenza di uno stallo su questioni importanti ed altrettanto fondamentali, quale è l’adeguamento biennale delle tariffe di pilotaggio.

Un passaggio essenziale per il mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario del sistema di pilotaggio italiano che, come ampiamente molto ben noto a tutti, è sostenuto esclusivamente dagli introiti derivanti dal servizio reso alle navi che arrivano nei porti.

Non è previsto alcun intervento delle finanze pubbliche in condizioni normali, pertanto chi usufruisce del servizio di pilotaggio, a garanzia dei propri traffici e dell’incolumità dei beni infrastrutturali del porto oltre che dell’ambiente marino e della security, lo dico senza giri di parole, deve pagare il dovuto in un paese, l’Italia, dove le tariffe di pilotaggio sono assolutamente in linea con il resto d’Europa e del mondo, se non inferiori. E a fronte di una qualità del servizio offerto di molto superiore alla media e con una produttività altissima – anche a causa proprio della carenza organica.

A dirlo sappiamo oggi bene tutti, non è la Fedepiloti, ma uno studio di alto valore tecnico esperienziale, prodotto su nostra richiesta, dal Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i Trasporti e le Infrastrutture dell’Università di Genova. Il mondo sta cambiando. Ragionare per vecchi schemi, – ideologie, – falsi dogmi non funziona. Basta! È il momento di tirare una linea e di lavorare per una Italia che ha fortemente bisogno di ognuno di noi. La popolazione ha bisogno di punti di riferimento che devono avere fondamenta solide, fatte da unità d’intenti per il bene comune, che poi diventa per forza di cose anche il bene del singolo. Questo vale in famiglia, questo vale per una grande azienda.

Nel terzo millennio anche il mondo degli affari deve imparare a diventare sostenibile. Umanamente sostenibile (citando Inga Beale – prima donna ceo del mondo assicurativo). Capiamo che sono concetti lontani dal business immediato, concetti però che condividiamo, espressi mesi fa anche in una lettera inviata alla Federazione del Mare, per esempio. Noi qui, in questa sede, possiamo limitarci a parlare di pilotaggio. Un asset strategico per il Paese, che ha bisogno di un’Amministrazione forte che deve essere sostenuta da un Cluster marittimo unito che vada in una direzione comune. Il pilotaggio – ha ribadito Bandiera – deve restare saldamente nelle mani pubbliche per potere continuare ad essere nella piena gratuita disponibilità del comandante del porto, per il quale è uno strumento di essenziale supporto per le funzioni a lui assegnate di sicurezza della navigazione e del porto. Il Codice della Navigazione va aggiornato, recependo le varie norme che sono nel tempo intervenute, in un percorso certamente condiviso e molto attento a non danneggiare la bontà dell’impianto nel suo insieme. Dopo aver rivolto un appello alla compattezza della categoria, Bandiera ha auspicato una “Assemblea Costituente di tutti i piloti italiani” all’interno di un Congresso nazionale del pilotaggio, magari già per la prossima primavera, dove sviluppare un progetto condiviso, con l’alto patrocinio del ministro, teso a valorizzare ancora di più un servizio dello Stato, per lo Stato. Riconoscendo il ruolo istituzionale che riveste la categoria dei Piloti dei Porti.

Alla relazione sono seguiti gli interventi del ministro e dell’ammiraglio Pettorino.

*

ROMA – Mario Mattioli, presidente di Confitarma, intervenendo alla 73a assemblea nazionale di Fedepiloti, ha sottolineato che i servizi tecnico nautici sono estremamente importanti sia per la sicurezza di navi ed equipaggi che per le strutture portuali “in questo contesto, i piloti svolgono sempre un ruolo essenziale ma in particolare lo è stato nel corso della crisi da Covid assicurando che le navi potessero continuare ad entrare ed uscire nei nostri porti in tutta sicurezza”.

“Il Ministero in occasione dell’ultimo rinnovo tariffario ha indicato un percorso per verificare la tenuta degli attuali criteri e meccanismi tariffari in vigore da quasi mezzo secolo – ha aggiunto il presidente di Confitarma – Noi vogliamo dare il nostro contributo in questo senso consapevoli dell’esigenza di garantire equilibrio ma allo stesso tempo di risolvere alcune criticità dovute al tempo. L’auspicio è che nell’adeguamento tariffario di fine anno si trovi la giusta sintesi di questo lavoro anche tenendo conto degli effetti del calo di traffico legato al Covid-19”.

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Pubblicato il
27 Giugno 2020
Ultima modifica
29 Giugno 2020 - ora: 18:09

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