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Ravenna, partenza alla grande: l’anticipo del “grande progetto”

Daniele Rossi

RAVENNA – Il porto ravennate fa un salto avanti epocale con l’avvio di una serie di lavori che puntano a porre le basi per un “hub” non solo adriatico ma nazionale ed internazionale. Nella sua conferenza stampa in rete di venerdì scorso, il presidente dell’AdSP Daniele Rossi – che come noto riveste anche il ruolo di presidente nazionale Assoporti – ha espresso la soddisfazione dell’intero cluster portuale per questa ripartenza alla grande, che comporta nell’immediato un trentina di milioni di euro di lavori su banchine, calate, magazzini e reti elettriche e ferroviarie: e rappresenta una specie di antipasto sul grande progetto da 200 milioni che è sulla strada di scelta di un general contractor cui affidare il porto del futuro. Perché di futuro totalmente nuovo si può parlare per un porto che solo alcune decenni or sono veniva considerato poco più di un canale costantemente minacciato dall’insabbiamento tipico dell’Adriatico.

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Sia il presidente del sistema portuale Rossi, sia il sindaco di Ravenna De Pascale che gli altri interlocutori – l’assessore regionale Corsini e il presidente della Camera di Commercio Guberti – hanno non solo elencato interventi e finanziamenti (vedi la nota qui a fianco) ma sottolineato come in un periodo tanto drammatico per l’economia mondiale e nazionale, la Regione e le altre istituzioni stiano lavorando in pieno accordo e con tutte le loro potenzialità per far fronte alla crisi. “Che non sarà breve né indolore – ha detto ancora Rossi – ma proprio per questo impone di spingere l’acceleratore sui lavori pubblici e sugli investimenti, a sostegno delle aziende, dei lavoratori e delle procedure da semplificare”.

Il punto di partenza per questa fase importante di lavori – si evince dalla conferenza – è stato l’intenso impegno di tutta la struttura dell’AdSP che anche nel momento cruciale della pandemia Covid ha operato – dove possibile in smart-working – senza fermarsi, sulla stessa linea rivendicata dal sindaco De Pascale che si è rifatto agli investimenti del suo Comune, più che raddoppiati negli ultimi tre anni proprio per dare sbocco all’esigenza di lavoro della gente. In una regione che si vanta di essere da almeno 5 anni tra le locomotive economiche d’Italia – è stato detto – il porto di Ravenna si configura come uno sbocco di grande futuro, mantenendo la sua felice caratteristica di “multipurpose”.

Non sono mancati agli accenni alla necessità nazionale di forti semplificazioni normative, di investimenti straordinari cui devono accedere non solo la Nazione ma anche le singole realtà regionali e comunali – anche a costo di indebitarsi così come le normative prevedono per le infrastrutture – e di pianificazione non puntiforme ma strutturata sotto la guida centrale perché il “sistema dei sistemi portuali” operi davvero in termini di coordinamento e di sviluppo. Il presidente Rossi, parlando anche come presidente di Assoporti, ha assicurato inoltre l’impegno dell’associazione perché in sede di dibattito parlamentare sul decreto Rilancio vengano apportati quei correttivi che le realtà della logistica hanno sottolineato con forza come necessarie: comprese maggiori risorse, interventi a sostegno dei portuali e valorizzazione delle specializzazioni nate e cresciute in ciascun scalo.

A.F.

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Pubblicato il
3 Giugno 2020

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