Povere barche tra tasse UE e distanziometro

LIVORNO – Le limitazioni imposte dall’ultimo decreto governativo relativo alle barche, con l’assurdo obbligo di mantenere a bordo la distanza di un metro tra le persone e l’impossibilità di ospitare insieme in cabina chi non è formalmente dello stesso nucleo familiare, hanno scatenato ovvie proteste. In particolare sonore critiche sono arrivate dalle società che operano nel charter, più duramente colpite. E nei giorni scorsi proprio sul “Giornale della vela” è apparsa una nota in cui, bacchettando un commento – peraltro abbastanza sorprendente – dell’Assonautica nazionale che accetta il decreto, decine di società di charter si sono pronunciate nettamente contro i nuovi limiti, discriminanti e irrealistici, impossibili da attuare. Roba che dimostra come chi fa certe norme non sappia nemmeno di che parla e non abbia mai visto una barca nemmeno da lontano.

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