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Tre anni di bonifiche: tutti i dati dall’ambiente

ROMA – Bonificate 41 discariche in 36 mesi: l’Italia risparmia 34 milioni di euro dall’inizio della sanzione nel 2014, l’infrazione semestrale diminuisce da 42 milioni agli attuali 8,6 milioni: il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Roberto Morassut e il commissario straordinario di governo generale B. Giuseppe Vadalà con la task-force messa a disposizione dall’Arma dei Carabinieri per fare fuoriuscire l’Italia dalla procedura d’infrazione europea, hanno presentato la quinta relazione semestrale sullo stato dell’ambiente. Ieri c’è stata anche una conferenza stampa sul web su queste tematiche.

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L’iniziativa è stata promossa con la partecipazione del comandante Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, generale di corpo d’armata Ciro D’Angelo e del dottor Mariano Grillo, capo dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con la moderazione del ceo di RemTech, dottoressa Silvia Paparella e con il direttore dell’Istituto di Ricerca sulle acque e territori del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, professor Vito Felice Uricchio, nonchè la dottoressa Ilde Gaudello, dirigente coordinatrice delle procedure d’infrazione in materia di rifiuti del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.

Sei semestri dalla nomina, quasi tre anni di lavoro ininterrotto, da Nord a Sud, per sanificare i territori, risolvere un problema ambientale e al fine di ottenere un considerevole risparmio economico per il Paese. Ad oggi, su 81 discariche consegnate nelle mani del Commissario di Governo per la bonifica dei siti inquinati nel 24 marzo 2017, più della metà sono stati portati fuori dalla procedura di infrazione permettendo all’Italia di risparmiare 16milioni e 400mila euro ogni anno. La sanzione europea iniziata, nel 2014, con 42.000.000,00 per ogni sei mesi, oggi si è ridotta a euro 8.600.000,00 (compresi i dossier proposti a dicembre 2019 al vaglio ancora della Commissione UE) con un risparmio economico per l’Erario e soprattutto restituendo zone più salubri alle collettività. È questo il primo risultato del lavoro della Struttura di missione, voluta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2017 e che oggi lavora in completa sinergia con il Ministero dell’Ambiente per azzerare il debito contratto con l’Europa. A guidare la task-force composta tutta da Carabinieri è il generale di Brigata Giuseppe Vadalà che attraverso le attività effettuate con la squadra creata ad hoc e messa a disposizione dall’Arma dei Carabinieri, ha ciclicamente inseguito e raggiunto gli obiettivi fissati nel cronoprogramma operativo. Queste le parole del commissario generale Vadalà: “Esporre questo documento alla stampa – dichiara il generale Vadalà – avvalora il principio di trasparenza al quale abbiamo ispirato la nostra missione. Farlo assieme al sottosegretario Morassut e nella casa comune del Ministero dell’Ambiente è riprova del peso della sinergia di azione comune come base della strategia che guida questa struttura. Regioni, Comuni, Agenzie Regionali per l’Ambiente – ha poi proseguito il commissario – hanno risposto senza esitazione all’invito di questo Commissariato a recuperare porzioni di territorio. Così gli organismi scientifici di primo piano a livello nazionale (ad esempio: RemTech, S.N.P.A – I.S.P.R.A., Consiglio Nazionale delle Ricerche, Consiglio Nazionale dei Geologi, Università del Sannio) nonché i soggetti sociali sui singoli territori (professionisti e associazioni di cittadini) sono stati attori partecipativi in questo nostro lavorare d’insieme, infatti gli obiettivi di risanamento e bonifica possono essere raggiunti solo con una sinergia d’intenti e che stabilisca gli obiettivi, le tempistiche e i procedimenti da attuare. È indubbio che se non ci fosse stata risposta immediata da parte di tutti gli Enti e Istituzioni, ma soprattutto l’intesa con il Ministero dell’Ambiente, voluta e ribadita dal recente Decreto Clima convertito in legge a dicembre 2019, che ha regolamentato e disposto la nostra missione non avremmo mai potuto ottenere questi risultati e quindi porre in sicurezza, ben 41 siti, riducendo corposamente la sanzione annuale”. Prosegue e conclude: “Rimane necessario vigilare sui livelli di legalità delle gare e sulla regolarità degli iter amministrativi nonché sull’analisi info-investigativa particolareggiata dei processi e dei procedimenti che hanno portato alla stasi della macchina pubblica locale e in questo caso l’apporto continuo dell’Arma dei Carabinieri e nello specifico del Comando Forestale Ambientale e Agroalimentare e gli specifici protocolli attivati con il Ministero dell’Interno e con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorrismo risultano fondamentale”. Questo quanto espresso dal sottosegretario del Ministero dell’Ambiente onorevole Roberto Morassut: “L’iniziativa congiunta tra il Ministero dell’Ambiente e la Struttura di Missione del Generale Vadalà continua a dare risultati straordinari, a testimonianza che la bonifica del territorio è una strategia necessaria e possibile. In tre anni, più della metà delle discariche sono fuori dalla procedura di infrazione europea, con benefici all’ambiente, alla salute dei cittadini ed un importante risparmio economico per il Paese. L’obiettivo comune è quello di proteggere la salute e l’ambiente in cui viviamo, restituendo i siti inquinati agli usi propri e ai cittadini e per farlo sono in campo le migliori risorse dello Stato. Più in generale, sul tema delle bonifiche occorre spingere il piede sull’acceleratore. Al Ministero abbiamo istituito una direzione ad hoc e stiamo lavorando nella predisposizione di una norma, da inviare in Parlamento, per superare lentezze burocratiche e snellire le procedure. Il risanamento ambientale, come spesso sottolinea il ministro Sergio Costa, richiamando l’attenzione del legislatore, è una delle priorità nella fase della ripartenza dopo la tempesta della pandemia”. In conclusione alcuni dati significativi della missione: – Siti: 41 espunti dalla procedura di infrazione Europea sugli 81 totali commissariati – Abruzzo (12 siti), Campania (7), Calabria (8) poi Sicilia (6), Lazio (4), Veneto (2), Puglia (1) e Toscana (1). – Sanzione Europea semestrale: da euro 42.000.000,00 agli attuali 9.600.000,00 (da ridurre ulteriormente a 8.600.000,00 al termine del vaglio dei dossier di espunzione proposti alla commissione UE nel dicembre 2019). – Dal 24 marzo 2017 ad oggi in questi primi tre anni il commissario e la task-force dell’Arma dei Carabinieri hanno fatto risparmiare alle casse dello Stato euro 16.400.000,00 e risanato 41 pregevoli territori del nostro Paese; – Missioni svolte: 1150 (suddivise tra riunioni in sede 246 e fuori sede 399, sopralluoghi operativi-investigativi 155, incontri istituzionali 192, incontri relativi a convegni, conferenze ed eventi stampa 158).

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Pubblicato il
9 Maggio 2020

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