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Modello sanità tedesco e una nuova urbanistica

Mario Gambacciani

LIVORNO – Il futuro socio-sanitario nel territorio livornese è al centro dell’analisi che ci propone il nostro lettore ed esperto Mario Gambacciani.

Se c’è un insegnamento che viene dalla pandemia è che il modello di sanità che è riuscito a gestirla meglio è quello diffuso tedesco. Il loro filtro territoriale fra malato e strutture intensive ospedaliere si è rilevato infatti decisivo, in particolare nella gestione degli anziani.

Ne comporta un rafforzamento delle proposte avanzate da Italia Viva nel recente convegno sulla sanità nel territorio livornese, anche tenendo presente l’aggiornamento sul progetto del nuovo ospedale.

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1) Recuperare i ritardi accumulati e concretizzare la realizzazione a Livorno delle previste Case della Salute (Corea, Poliambulatorio e Via del Mare). Migliorare il modello di riferimento ampliandone il numero e accorparle agli ospedali di comunità. Una quarta Casa della Salute colloca al Parco della Città favorirebbe la copertura cittadina.

2) Riprendere la proposta di non collocare il nuovo ospedale nell’attuale area e prendere in considerazione altre, anche non di proprietà comunale. È auspicabile che il nuovo presidio abbia connotati territoriali e non solo cittadini: restringendo l’utenza anche l’offerta di servizi non potrà che indebolirsi. La mobilità sanitaria è in tal senso un elemento di valutazione fondamentale e l’inadeguatezza dell’attuale area è evidente, anche al netto dei nuovi accorgimenti individuati. Con il nuovo aggiornamento, le carenze ambientali e strutturali evidenziate nello studio del 2009, alla base dell’allora decisione di delocalizzazione dell’ospedale, restano attuali e non si intravedono miglioramenti nei tempi di realizzazione e nei costi complessivi. L’aggiornamento progettuale, infatti, se da una parte prevede una riduzione dei tempi per i traslochi interni, dall’altra non tiene conto degli aspetti legati alle bonifiche dell’area ex Pirelli, ai costi del prospettato parcheggio sotterraneo, al passaggio della Soprintendenza e alla indispensabile variante urbanistica. A maggior ragione occorre individuare un’alternativa: l’area di Porta a Terra sarebbe ottimale per diversi aspetti, in particolare per la mobilità.

3) Dare impulso alla proposta socio-economica di creare a Livorno un centro specializzato di servizi a sostegno degli anziani e in particolare un polo di eccellenza per la diagnosi precoce di malattie geriatriche.

Siamo in una fase terribile per i risvolti connessi alla pandemia: nei momenti difficili è doveroso dare spazio alla progettualità strutturale.

In tal senso, emergono le proposte che un gruppo di grandi nomi dell’architettura, della medicina e dell’informatica hanno presentato al presidente Mattarella. Oltre al modello di sanità diffusa sul modello tedesco, riguardano anche aspetti urbanistici. Ad esempio, un kit di pronto soccorso in ogni appartamento con un saturimetro, un termometro, un attacco per erogatore di ossigeno, una telecamera, uno smartphone o un computer. Ma anche spazi comuni adatti per il lockdown in ogni caseggiato, attenzione al trattamento dell’aria di case e uffici con sistemi sostenibili. Tutte misure realizzabili per un futuro in cui si dovrà convivere con l’incubo delle pandemie.

Concentriamoci quindi sulle idee progettuali, sui relativi piani di fattibilità, sulla selezione e sulle modalità di realizzazione “accelerate”. L’auspicato straordinario piano finanziario di sostegno alla ripresa si sta concretizzando.

Mario Gambacciani

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Pubblicato il
25 Aprile 2020

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