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L’anti-Covid-19? Adesso dicono sia il mare grosso

ROMA – Va bene, se ne sentono tante che è difficile capire quali siano fake news e quali vere. Però di questi tempi ogni apertura alla speranza è come offrire a un naufrago una imprevista zattera di salvataggio. La notizia di due giorni fa è questa: secondo l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, direzione reparto malattie infettive, “l’acqua di mare dissolve rapidamente il virus Covid-19, specie quando ci sono le onde”.

L’affermazione è sottoscritta dal direttore del reparto, professor Giovanni Rezza, in un’intervista raccolta a Roma. Lo stesso specialista ha affermato che dunque la stagione balneare può aiutare a combattere l’epidemia, osservando ovviamente le normali precauzioni della distanza interpersonale, del lavarsi le mani (anche con acqua di mare) e di guardarsi dagli… untori. Anche la sabbia delle spiagge non trattiene il Covid-19, quindi ci si può rotolare beatamente sulla battigia, magari facendo attenzione alle meduse (ormai ce le aspettiamo per ogni estate). Altra buona notizia, per le aree sul mare: il vento, specialmente quello sostenuto che segna il bel tempo con il ciclo del sole – rinforza con il crescere del giorno, per poi calare alla sera – aiuterebbe a disperdere il virus emesso dai portatori.

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Attacchiamoci a queste speranze, anche perché al momento, in attesa di sapere con esattezza quali saranno le nuove normative dal 4 maggio, possiamo ipotizzare tutto e il contrario di tutto. A seguire i vari talk show dedicati al tema sulle TV, c’è da uscirne pazzi, visto che gli stessi specialisti si becchettano tra loro con tesi opposte che qualche volta superano lo sbarramento del buon gusto. Da capirlo: siamo tutti con i nervi a fior di pelle.

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E sul tema del mare, si moltiplicano le richieste di riaprire, almeno progressivamente, l’accesso al mare non solo sulle spiagge ma anche con le barche. C’è un popolo di appassionati della piccola e piccolissima nautica che soffre in crisi d’astinenza: gozzi, derive, gommoni, scafetti da pesca alla traina, sono tutti confinati ormai da quasi due mesi, con ricadute qualche volta drammatiche anche sulla manutenzione. Ospitiamo in queste stesse pagine alcuni appelli importanti. E ci fa piacere che almeno un governatore di Regione, quello della Liguria, abbia promesso ieri che si lavora per riaprire i porticcioli. Qualche ventata di normalità può aiutarci a ritrovare gli equilibri mentali senza mettere a repentaglio la salute pubblica. Avanti tutta, con giudizio…

A.F.

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Pubblicato il
25 Aprile 2020
Ultima modifica
26 Aprile 2020 - ora: 10:21

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