Ancona chiude il porto a chi non ci lavora

Rodolfo Giampieri
ANCONA – Dobbiamo fare di tutto – scrive il presidente del sistema portuale Rodolfo Giampieri – per bloccare il propagarsi del Covid-19. Per questo, tutti devono rispettare le regole per fermare il possibile contagio dal coronavirus e rimanere a casa. Quindi non è più consentito l’accesso alle persone nei porti di Ancona e di San Benedetto del Tronto fino al 3 aprile. Potranno accedere naturalmente le persone che vi entrano per motivi di lavoro e, nello scalo dorico, anche gli autotrasportatori in transito sui traghetti in arrivo e partenza.
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Le ordinanze del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Rodolfo Giampieri, che sono entrate in vigore dalla mezzanotte di venerdì scorso, hanno l’obiettivo di sostenere gli appelli alla responsabilità individuale e collettiva nel portare avanti azioni condivise per prevenire la diffusione del coronavirus, riconoscendo assoluta priorità alla tutela della salute pubblica. Una decisione coerente con la necessità di garantire la cittadinanza e i lavoratori portuali e in linea con quanto stabilito dalle indicazioni nazionali e dalle ordinanze delle istituzioni territoriali, Regione Marche, Comune di Ancona, Comune di San Benedetto del Tronto, per evitare la possibilità di incrementare il propagarsi del Covid-19.
Per impedire l’accesso alle persone che non sono legate alle attività portuali degli scali di Ancona e di San Benedetto del Tronto sono state posizionate delle transenne a tutti i varchi e passaggi pedonali portuali.
“L’auspicio è che queste misure – scrive Giampieri – contribuiscano a ridurre la propagazione della pandemia in corso perché, passata l’emergenza, si possa tutti tornare alla normalità”.
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