Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

A ricercar la rotta con la Polare

MILANO – Logistica di oggi e specialmente di domani. E allora qualcuno si chiederà, di fronte all’immagine qui sopra: che c’entra il notturlabio? Wikipedia informa anche i meno competenti che era uno strumento per determinare di notte l’ora approssimativa pur di vedere la stella Polare e i “puntatori” dell’Orsa Maggiore. Insomma, per trovare la rotta.

Ecco: siamo anche noi, proprio in questi due giorni milanesi di Shipping Forwarding&Logistics, alla ricerca della rotta – per riveder le stelle, come concludeva i suoi canti della Divina Commedia il sommo poeta Dante – in un sistema logistico nazionale che tenga conto delle cento variabili in corso (guerre dei dazi, Brexit, Belt&Road, codici doganali europei, gigantismo navale, cyberspazio e cyber-rischi solo per citarne alcune) ma anche e specialmente delle variabili possibili in un prossimo futuro che non è totalmente ipotizzabile.

[hidepost]

Certo, due giorni di convegno, per quanto gremiti di specialisti e di imprese al top, non possono certo affrontare in toto lo scibile: ma è anche vero che nel florilegio dei tanti (troppi?) convegni spesso più giustificati dagli aspetti fieristici che dai temi, questo SF&LmI ha il pregio di far parlare proprio chi dei temi non è solo protagonista, ma qualche volta anche vittima. Parola grossa: vittima. Eppure oggi come non mai siamo di fronte a quel “rompicapo della logistica sostenibile” che aleggia con un crescendo rossiniano sul mondo dei trasporti. Che vuol dire, prima di tutto, sostenibilità? Considerato che la logistica delle merci contribuisce al PIL dell’UE per circa mille miliardi di euro (14% del PIL) ogni punto percentuale di efficienza in più varrebbe un risparmio di 10 miliardi all’anno. E le emissioni? Questo Molok che sta mandando all’aria un mondo consolidato di trasportistica sia leggera che pesante (l’ostracismo ai diesel ne è la punta dell’iceberg) non è poi così tragico, visto che supera di poco il 10% delle emissioni nocive. Dobbiamo davvero credere che la modalità elettrica totale per camion ed auto ripulirà il mondo?

Sono domande, non tesi. E fa bene Assologistica Milano a porsele in questi due giorni, dopo che a Davos i grandi del mondo sugli stessi temi si sono presi a schiaffi ma hanno concluso poco. Il principale vantaggio di SF&LmI è che nella due giorni di Milano parleranno tecnici e imprese mentre a Davos avevano parlato i politici. Mi fermo qui, senza voler criminalizzare nessun settore. Ma torna a pallino il vecchio proverbio dei marinai: Chi è in mare naviga, chi è a terra critica. Capita l’antifona? La logistica bisogna “navigarla” per trovare soluzioni possibili: o almeno, per cercarle. Buon vento al meeting di Milano.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
29 Gennaio 2020

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora