Arrivano le giga-portacontainer coreane e Davos affronta il tema delle emissioni
SINGAPORE – Secondo le proiezioni internazionali, le emissioni globali del trasporto marittimo potrebbero aumentare tra il 50% e il 250% entro il 2050, a seconda dei futuri sviluppi economici ed energetici. Se non controllati, queste emissioni rischiano di compromettere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e di annullare le riduzioni delle emissioni conseguite in altri settori.
L’ambiente, dunque – commenda Angelo Roma che ci ha fornito il report – è diventato un rischio significativo per l’economia mondiale, secondo il Global Risk Report del World Economic Forum. Un report che si sta confermando importante nel vertice internazionale in corso a Davos da ieri, 21 gennaio.
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Per la prima volta nelle prospettive decennali del rapporto – commenta ancora il comandante Roma – i rischi ambientali sono saliti in cima ai primi cinque rischi per probabilità e ai primi cinque rischi per gravità dell’impatto.
Con i porti, la navigazione globale e le relative infrastrutture nazionali spesso identificati come alcuni dei maggiori produttori di CO2, è assolutamente necessario agire ora: ciò significa che i governi e gli imprenditori hanno l’obbligo di lavorare insieme per condividere i rischi.
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Il rapporto esamina anche l’andamento dei traffici nei principali scali. Le tensioni commerciali e politiche in Cina e Usa non hanno influito sul risultato finale del porto di Shanghai che rimane al vertice mondiale, primo nella classifica degli scali. Con più di 42 milioni di TEUs movimentati, le banchine cinesi si confermano sul podio.
Singapore è secondo con 37,2 milioni di container, e Ningbo Zhousan con 26 milioni è terzo in classifica. A proposito di Singapore, il rapporto prevede che prenderà il posto di Shanghai, al numero uno, quando il porto di Tuas sarà completato entro il 2040. Singapore è anche il più grande hub di rifornimento (bunker) del mondo, ed il suo status di importante hub bunker lo ha reso critico dall’introduzione dell’IMO 2020, le norme che vietano il carburante di una nave contenente oltre lo 0,5% di zolfo.
Secondo i media della Corea del Sud, Hyundai Merchant Marine (HMM) ha in programma di lanciare la più grande nave portacontainer del mondo nel prossimo aprile. La compagnia coreana si sta preparando a lanciare 12 navi da 24.000 TEUs da Busan. Le navi diventeranno le più grandi sugli oceani del mondo, battendo il record detenuto dalla MSC Gulsun, varata nel 2019. I giganti coreani sono attualmente in costruzione presso Samsung Heavy Industries e Daewoo Shipbuilding and Marine Engineering.
La data di lancio del prossimo aprile segna anche il momento in cui l’HMM prenderà ufficialmente posto in “The Alliance”, una delle tre principali alleanze di navigazione nel mondo, che conta anche Hapag-Lloyd, Ocean Network Express (ONE) e Yang Ming tra i suoi membri. Ed è probabile che questo ingresso vada a segnare una modifica dei trip mondiali dell’alleanza, con riflessi anche per alcuni dei porti italiani.
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