ROMA – “Nessuna obiezione al fatto che gli armatori italiani si adeguino alle normative internazionali sulla riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera, ma è intollerabile e insopportabile che pensino di ribaltare totalmente i costi dei loro obbligati investimenti direttamente sulla loro clientela e quindi sull’autotrasporto”. Con questa presa di posizione, Trasportounito ha deciso l’immediata mobilitazione dell’autotrasporto che si troverà ad affrontare un incremento dei maggiori costi che variano dal 20 al 30% a tratta, a partire dal gennaio prossimo. Qualora non vi fossero immediati interventi in grado di attenuare tali maggiori costi i mezzi dell’autotrasporto cesseranno di utilizzare le Autostrade del Mare e torneranno a risalire e ridiscendere la penisola via terra, con il contemporaneo blocco dei porti siciliani.
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