ROMA – “Gli errori sono come le tasse, si finisce sempre per pagarli”. Così recitava un vecchio aforisma. Peccato che nel caso dell’autotrasporto, anello debole della catena economica del Paese, il conto da pagare, specie per errori altrui, si presenti puntualmente al suo tavolo.
In pieno conto alla rovescia per l’assemblea nazionale che si terrà oggi sabato 30 a La Spezia, Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, denuncia come non esista alcun evento, connotabile negativamente, le cui ricadute non si abbattano inesorabilmente sulle imprese di autotrasporto. Sia esso di carattere industriale, incidentale, infrastrutturale, meteorologico, calamitoso, culturale, macroeconomico, comunitario, sociale e perfino fiscale. Qualsiasi sia l’occasione, qualsiasi siano le responsabilità o le cause, l’autotrasporto coinvolto, a seconda dei casi, parzialmente o totalmente, è l’unico settore economico che “resta con l’omino nero in mano” e paga sempre e puntualmente il conto. In contanti.
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