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Shipping sempre più green e marittimi sempre più formati

Nella foto: La sede dell’Accademia a Castel Volturno.

CASTEL VOLTURNO – L’imminente entrata in vigore, a partire dal 1 gennaio 2020, della nuova normativa internazionale sui combustibili marini a basso contenuto di zolfo sta facendo emergere l’uso del GNL per la propulsione marittima come una delle opzioni più convenienti per l’industria dello shipping. In linea con gli indirizzi degli Accordi di Parigi sul clima per la riduzione delle emissioni nell’atmosfera, la nuova tecnologia garantisce infatti un basso impatto ambientale tanto che il portafoglio ordini a livello globale prevede a breve l’immissione sul mercato di un gran numero di navi di nuova concezione sia nel settore merci sia in quello passeggeri. L’impiego del GNL comporterà anche lo sviluppo di nuove competenze e responsabilità per gli equipaggi delle nuove unità chiamati a gestire processi operativi inediti. È in quest’ottica che recentemente il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha autorizzato IMAT alla somministrazione del corso di formazione ed addestramento per il personale marittimo in servizio su navi soggette al Codice IGF – Gas Naturale Liquefatto.

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Il nuovo percorso formativo definisce il perimetro delle conoscenze e dell’addestramento necessari in materia di gestione e funzionamento dei sistemi basati su gas o altri combustibili con basso punto di infiammabilità nonché la conoscenza dei relativi aspetti di sicurezza, emergenza e protezione ambientale correlati alle fasi di movimentazione, stoccaggio e utilizzo degli stessi combustibili.

Destinato a comandanti, direttori, ufficiali, comuni e ad ogni altro personale che presta servizio a bordo di navi soggette al codice IGF (International Code of safety for ships using gases or other low flah-point fuels) l’addestramento è articolato in un corso base di 24 ore (8 ore di lezioni per tre giorni complessivi), uno avanzato di 40 ore (cinque giorni complessivi) e nei rispettivi “corsi refresh” previsti ogni cinque anni.

“Il corso, seguendo un’impostazione comune a tutti i nostri iter formativi, punta a dotare il marittimo delle competenze previste in materia, fornendo al contempo un portafoglio di conoscenze ulteriori che permettano di interpretare al meglio i cambiamenti del contesto operativo complessivo”, spiega Fabrizio Monticelli, ceo di IMAT – Italian Maritime Academy Technologies.

Tre le aree specifiche di conoscenze, addestramento e test previste dal percorso: teorico-concettuali, tecnico-pratiche, simulazioni, con esercitazioni ad hoc. Quest’ultimo punto, in particolare, è stato al centro di un’intensa partnership che ha visto IMAT e Wartsila collaborare per l’implementazione del software di supporto secondo le specifiche dettate dal ministero. Tra queste, ad esempio, la simulazione delle operazioni relative al bunkeraggio a mezzo truck, bettolina e on shore facility.

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IMAT è una società specializzata nella formazione per marittimi Italian Maritime Academy Technologies che nasce nel 2006 da un’idea del capitano Rosario Trapanese e dalla Scinicariello Ship Management (Gruppo Cafima) con sede operativa a Pinetamare (Castel Volturno). La struttura formativa riesce a coniugare un continuo aggiornamento sulle nuove competenze con le tecnologie più avanzate in materia di formazione per il settore marittimo. Il training center vanta tra i propri clienti le maggiori compagnie di navigazione italiane ed internazionali, e oltre 50 tra associazioni, enti, Istituti, Istituti tecnico superiori (ITS) e ITLN che svolgono i programmi di alternanza scuola/lavoro presso il centro di Castel Volturno. L’Academy attualmente è il primo centro per numero di marittimi italiani formati ed è accreditato da Maricogecap per tutti i corsi Standards of Training, Certificationand Watchkeeping for seafarers (STCW), dal ministero della Salute in convenzione con l’Azienda ospedaliera Cardarelli, per i corsi in sede di medical care e first aid, dal ministero dello Sviluppo economico per i corsi Global Maritime Distress Safety System e dalla Regione Campania come ente di formazione.

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Pubblicato il
23 Ottobre 2019

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