Per la Via della Seta occorre una politica infrastrutturale

ROMA – Rete Autostrade Mediterranee Logistica, Infrastrutture e Trasporti (RAM) ha inaugurato le sue “giornate di studio” con un confronto sulla Via della Seta: un progetto che rappresenta un’opportunità per il nostro Paese ma che al tempo stesso solleva interrogativi e che richiede un approccio onnicomprensivo. Fin qui la nota di RAM: e non si può non sottolineare come in questo periodo specialmente le problematiche della logistica italiana siano sottoposte a un susseguirsi di analisi (non sempre concordi) purtroppo non sempre seguite dagli opportuni interventi pratici e legislativi.

Torniamo alla nota di RAM. La Cina, infatti – sottolinea il documento inviato al termine della prima “giornata di studio” – pur rappresentando un importante partner commerciale nazionale, sul quale peraltro soffriamo un cronico deficit della bilancia commerciale attestatosi a circa 11 miliardi di euro nel 2018, non è tuttavia il mercato di riferimento per l’Italia (circa il 5,7% del totale dell’import/export italiano in valore ed il 2,1% in quantità) con quote decisamente inferiori rispetto ai principali partner UE e dell’area mediterranea. Degli attuali traffici Italia-Cina, la quasi totalità dei volumi viaggia via mare, mentre una quota significativa del valore dell’interscambio merci – oltre il 22% delle importazioni e circa il 50% delle esportazioni – è trasportata via cargo aereo.

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