Su navi “Duilio” e “Rizzo” gli allievi dell’Accademia

Nella foto: L’ammiraglio di squadra Donato Marzano nel suo saluto agli allievi dell’Accademia Navale (foto Novi).
LIVORNO – Sede storica dell’Accademia Navale fin dalla fondazione del regno d’Italia, Livorno non è molto abituata a vedere nel suo porto le grandi navi militari di bandiera nazionale. Ecco perché a inizio della settimana la visita del caccia “Caio Duilio” e della fregata “Luigi Rizzo” ha destato non solo curiosità, ma ha visto anche numerosi cittadini in fila per accedere alle due navi.
La visita delle due unità si è svolta perché gli allievi e gli aspiranti dell’Accademia Navale potessero avere un primo contatto come le unità operative della marina militare. A riceverli è stato l’ammiraglio di squadra Donato Marzano, comandante della squadra navale, che ha voluto illustrare loro, in una breve conferenza, tipologie e strumenti della Marina verso cui è indirizzata la loro carriera. Insieme al “Caio Duilio”, classificato Nato come destroyer (D 554) in porto anche il “Luigi Rizzo”, modernissima fregate (F 595) classe Orizzonte, ormeggiata alla Sgarallino, la banchina destinata in genere ai traghetti. Le due navi sono state aperte anche alle visite dalla popolazione. Il “Rizzo” in particolare, con la sua linea “stealth” è una delle navi più recenti della nostra marina militare, con elevate capacità multiruolo e particolarmente concepita anche per missioni umanitarie.
[hidepost]
A bordo del “Caio Duilio”, che è invece unità con elevate caratteristiche antiaeree (e dotata di batterie di missili in grado di fare una vera copertura sia antiaerea che antimissili) gli allievi delle tre classi superiori dell’Accademia Navale hanno potuto prendere visione sia delle caratteristiche della nave, sia dei sistemi di guida della stessa unità e delle sue armi. L’ammiraglio Marzano, nel corso della sua conferenza sul ponte di poppa della nave, ha sottolineato anche come la nostra marina è impegnata non solo nelle nostre acque ma anche nel Mediterraneo centro-orientale per la vigilanza delle coste e lungo le coste della Somalia nell’ormai annosa missione contro la pirateria, insieme a numerose altre marine sia europee che asiatiche. Una missione che è stata finalmente in grado di ridurre drasticamente gli assalti alle navi mercantili. Il comandante della squadra navale italiana ha ricordato infine che la marina si distingue anche per le sue capacità di intervento ove si verifichino catastrofi naturali, grazie agli strumenti di bordo che comprendono anche presidi medici ben attrezzati.
[/hidepost]