I giovani armatori entrano nei Nautici

Nella foto: Il presidente dei giovani armatori Giacomo Gavarone e gli studenti del Nautico di Genova che partecipano al Master.
GENOVA – L’impegno preso dal dottor Giacomo Gavarone, presidente dei giovani armatori di Confitarma da oltre un anno, era legato anche all’avvicinamento e all’informazione dei giovani degli istituti nautici italiani. E l’impegno è stato mantenuto, a partire da Genova: dove i giovani di Confitarma sono a capo di un vero e proprio Master per gli studenti dell’ultimo anno dell’istituto nautico. Seguiranno analoghe iniziative anche in altri istituti nautici italiani, come ci ha illustrato il presidente Gavarone.
– Giovani di Confitarma e giovani dei nautici: più facile parlare e spiegare…
– “Tra gli impegni del nostro attuale mandato c’è anche quello di entrare nel mondo dei giovani attraverso la comunicazione sul web, per meglio avvicinarci con gli strumenti d’oggi. Nel nostro sito si trova tutto quello che può essere d’interesse per chi si appresta a fare le scelte di vita che un diciottenne, ragazza o ragazzo all’ultimo anno del Nautico, ha ormai alle porte. Ma ovviamente lavoriamo anche nel contatto diretto con gli studenti”.
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– Lei parla di scelte di vita: ma chi è all’ultimo anno del Nautico non le ha già fatte, indirizzandosi sulle professioni del mare?
– “C’è stata certo una scelta di base; ma che deve essere meglio definita, perché non è detto che chi s’imbarcherà, nelle varie specializzazioni per le quali è stato formato, dovrà poi trascorrere tutta la vita a bordo. Noi vogliamo far capire a studenti e studentesse dei Nautici che l’imbarco è fondamentale per la professione, ma può anche essere considerato un master di specializzazione che apre altre porte nel mondo dell’armamento e della logistica. Molti capitani oggi lavorano in uffici del cluster logistico grazie all’esperienza che si sono formati navigando. Ci sono prospettive importanti in questo senso anche e specialmente per le donne, che non devono temere di essere confinate in permanenza sulle navi”.
– Questo genere di informazione è in atto al Nautico di Genova. Rimarrà un’esperienza solo locale?
– “Tutt’altro, il nostro impegno è di raggiungere progressivamente il maggior numero possibile dei circa cinquanta istituti nautici italiani, anche mettendo a frutto l’esperienza che stiamo facendo con gli studenti genovesi”.
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