Start up “Oimmei” e istituto TECIP completano la Dogana d’Acqua
LIVORNO – Si è concluso sabato il percorso di insediamento di start up innovative e centri di ricerca nel complesso Dogana d’Acqua. Dopo la sezione “Valutazione Rischio Ecologico in aree marino – costiere” di ISPRA e Sant’Anna Biorobotica, già presenti negli immobili recuperati con il progetto PIUSS, la vicesindaca di Livorno Stella Sorgente e l’assessora allo sviluppo economico Francesca Martini hanno aperto simbolicamente le porte alla start up Oimmei srl e all’Istituto TECIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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La start up livornese Oimmei, vincitrice della selezione pubblica di affidamento, ha preso possesso del locale di 191 mq al piano terra dell’edificio di via del Cedro dove la società realizzerà la sua attività. L’Istituto TECIP della Scuola Sant’Anna si insedierà invece negli spazi di 633 mq al piano terra dell’edificio in acciaio e vetro di via della Cinta Esterna 44, che riprende la storica Dogana d’Acqua di delimitazione del Porto Franco.
“Oggi presentiamo alla città un grande risultato sul fronte sviluppo economico e lavoro. Abbiamo ereditato i PIUSS “edifici-contenitori” dalle passate amministrazioni e abbiamo dovuto curare la parte più difficile: strutturare quel sistema imprenditoriale e di ricerca in grado di vivere questi spazi e valorizzare il consistente investimento pubblico. Possiamo dire di aver centrato l’obiettivo: oggi Livorno ha un polo tecnologico diffuso sul territorio che raccoglie centri di ricerca di eccellenza e giovani imprenditori, e tutto questo senza creare costose sovrastrutture gestionali. Un progetto che si inserisce nel percorso ben tratteggiato dal Piano strutturale che vede proprio nella riqualificazione della Venezia un’area porta della città, con i centri di ricerca e le start up innovative in questo complesso di Dogana d’Acqua, il Polo urbano dell’innovazione dell’area ex Macelli sul quale abbiamo messo i 3 milioni dell’accordo di programma e tutta la partita del Rivellino ormai vinta da giocare in sinergia”: così Stella Sorgente, vicesindaco di Livorno, in conferenza.
“È un momento di grande soddisfazione – ha aggiunto Francesca Martini, assessore allo sviluppo economico -. Questo progetto centra l’obiettivo e proseguirà a breve con l’ultima firma regionale dell’accordo di programma per il potenziamento del Polo tecnologico diffuso. Avevamo 5 milioni di euro a disposizione, abbiamo scelto di investirli come segnalato dal percorso partecipativo sul tema: 3 milioni per creare il Polo Urbano dell’Innovazione nell’area degli ex Macelli, con fab lab e spazio incubatore di idee e progetti, e 2 milioni destinati all’unica iniziativa di sostegno alle imprese che ha funzionato nell’accordo di programma nazionale: i protocolli di insediamento e i voucher innovazioni. Due strumenti dedicati alle PMI livornesi ha concluso Francesca Martini.
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