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Da Napoli, diagnosi e terapie

Nella foto (Laura Bolognesi): da sinistra Stefano Messina, Mario Mattioli, Edoardo Rixi, Fabrizio Zerbini, Kitack Lim, Umberto Masucci e Fiorenzo Milani.

NAPOLI – L’intero cluster marittimo, e non solo, ha partecipato alla Naples Shipping Week che si è conclusa sabato, consolidando l’importanza di questo evento annuale che alterna la sua sede fra Napoli e Genova. Sono stati molti infatti gli interventi dei rappresentanti della politica e degli esperti di economia marittima e dei trasporti nella settimana che i partenopei hanno voluto dedicare al capoluogo ligure ferito dal crollo del ponte. Proprio in quei giorni si è dunque discusso anche del decreto per Genova che era nella sua fase conclusiva. Riferendosi ad esso Gian Enzo Duci presidente di Federagenti  ha addotto forse ad una eccessiva autoreferenzialità del settore l’insufficiente comprensione di fondo dell’importanza dei porti e dei traffici per l’economia del Paese, e così per il porto di Genova enormemente penalizzato dalla tragedia.

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Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha sottolineato la necessità che la città venga adeguatamente e velocemente infrastrutturata non solo dal lato terra, per la limitazione della catena montuosa alle sue spalle, ma anche dal lato mare, con la costruzione della grande diga da lungo tempo ipotizzata.

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Nella sessione dedicata alla portualità campana si è parlato, fra l’altro, delle grandi opportunità offerte dalle ZES (istituite a Napoli e Salerno con il DPCM del’11 maggio 2018, che riguarda anche Gioia Tauro in Calabria) attraverso un programma di agevolazioni semplificative, amministrative, finanziarie e fiscali, con orizzonte temporale di 14 anni con possibilità di proroga per ulteriori 7, con l’incentivo nazionale del credito di imposta. L’assessore alle attività produttive Antonio Marchiello ha informato che si stanno compiendo tutti i passi necessari per rendere operativa la ZES: il Piano Strategico della ZES campana è già stato redatto e sono stati individuati dal governatore De Luca i componenti della Cabina di Regia e del Comitato di Indirizzo; per quest’ultimo si  attende solo la nomina del rappresentante del MIT. Le ZES – da studi e ricerche, anche basate su precedenti esperienze fuori Italia – sono in grado di richiamare gli investimenti esteri oltre che quelli nazionali. Occorre però modificare la disposizione che esclude alcuni codici ATECO dalle agevolazioni; fra cui anche le attività della logistica per evitare che si nuoccia al disegno fondamentale che incardina le aree degli interporti e dei porti con infrastrutture di collegamento efficienti ed efficaci. Su questo tema il presidente della AdSP Pietro Spirito sta lavorando con l’associazione Industria e Logistica. Presenti fra i relatori della sessione campana l’AD dell’Interporto Campano Claudio Ricci e il direttore operations della ISC – Interporto Servizi Cargo, Francesco Pagni. Il presidente Spirito ha poi richiamato con forza l’attenzione sulla necessità di spingere sulla digitalizzazione: “Tutto il trasporto a livello mondiale sarà presto su blockchain con un risparmio nei costi del 15%; Maersk sta già operando in tal senso attraverso l’accordo stipulato con IBM. Il nostro sistema sotto questo aspetto è carente; non possiamo più attendere ma passare ai fatti”.

Nella foto: Pietro Spirito (a destra) e Rinio Bruttomesso mostrano l’accordo firmato

L’AdSP del Mar Tirreno Centrale ha inoltre sottoscritto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel corso della Port&ShippingTech, l’accordo con l’associazione “Rete” per la costituzione di un “ Nodo Avanzato”, ovvero di un centro operativo per favorire l’integrazione fra i porti e le città del sistema campano ed il loro sviluppo in questa ottica. L’accordo è stato firmato dal presidente Pietro Spirito e da Rinio Bruttomesso, presidente dell’associazione veneziana di studio e ricerca con significative esperienze in materia. Il lavoro si svolgerà attraverso la costituzione 4 tavoli operativi che riguarderanno i temi: Merci ed Economia (in collaborazione con SRM), Intermodalità e Logistica (con ALIS), Waterfront/Comunità (con CNR/IRISS) e Flussi/Urbanistica (con l’Università Partenope).

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Nell’intervento di Ennio Cascetta, amministratore unico di Ram Logistica Infrastrutture e Trasporti, si è fatto il punto sulle Autostrade del Mare che con un traffico merci in crescita (+23,5% negli ultimi 4 anni) riesce a togliere 190mila tir ogni anno dalle strade a vantaggio dell’ambiente e della sicurezza e potrebbe intercettare un enorme mercato potenziale nel Mediterraneo che è quello che in prevalenza proverrà dall’Africa del Nord, area nella quale la Cina sta investendo moltissimo (+205% di investimenti nel continente africano negli ultimi anni per delocalizzazioni produttive che genereranno traffico verso l’Europa e l’America). Intanto il traffico merci cresce in Italia ma anche verso l’estero, ed in particolare verso est, grazie a fattori quali l’internazionalizzazione. La crescita è determinata inoltre dallo strumento Marebonus (in corso attualmente 118 mln di euro di finanziamenti, relativi al 2017 e 2018) che ha stimolato nuovi servizi ADM ed aumentato gli esistenti di 538,1 milioni di euro su un orizzonte temporale triennale, con un effetto leva di 4,56 miliardi. Le prospettive riguardano la trasformazione del Marebonus in Med Atlantic Ecobonus, un incentivo a carattere europeo per le ADM e “smart”, pensato per armatori ed autotrasportatori.

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La sessione che prevedeva una tavola rotonda con tutti i presidenti delle AdSP non ha deluso: tutti presenti, e forse per la prima volta in un’occasione del genere. Molte le loro sollecitazioni, purtroppo impossibile riportarle tutte: dalla necessità di eliminare la Commissione Consultiva ormai superata dalla creazione dell’Organismo di Partenariato nella legge di Riforma alla difficoltà ad operare creata dal Codice degli Appalti, la necessità di velocemente dare un presidente a Gioia Tauro e le difficoltà di un accorpamento fra i porti della Sicilia (regione a statuto speciale) con quelli della Calabria, la gogna amministrativa da risolvere in tema dragaggi, il problema delle comunicazioni sui social invece che dai canali istituzionali ed il timore di una chiusura nei confronti del porto di Venezia con ricadute gravi sull’economia del territorio locale e nazionale. Le conclusioni dell’assise sono state portate dal viceministro del MIT Edoardo Rixi che, al riguardo delle divergenti vedute del governo in tema di economia marittima e scelte conseguenti, ha definito questi temi cruciali, nei confronti dei quali non può esserci improvvisazione. “Occorre trovare la mediazione fra l’economia e la salvaguardia del patrimonio ambientale, ma non si può bloccare lavoro e sviluppo – ha detto il viceministro – non si può non scegliere, si può sbagliare ma si deve scegliere”. Rixi ha richiamato la necessità di atti e condivisioni formali fra i vari ministeri per giungere a governance efficienti ed in più di una occasione nelle sue partecipazioni alle varie sessioni ha sottolineato l’importanza della creazione di un ministero del Mare.

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Molto interesse ed apprezzamento per il tema trattato – peraltro centrale in tutta l’edizione 2018 della Naples Shipping Week – ha riscosso la sessione della AdSP del Mar Tirreno Settentrionale presentata dal presidente Stefano Corsini ed intitolata “Il porto Smart naviga lungo le rotte digitali globali – Tecnologie, città, industrie: esperienze e sfide per i porti come sistema dell’innovazione”. Si è partiti dal concetto che per confrontarsi con il commercio globale i porti devono innovarsi con velocità sempre maggiore mettendo in campo soluzioni che possano perfettamente integrarsi con tutta la catena logistica. Prendendo l’esempio dai sistemi utilizzati dal porto di Anversa, e le soluzioni e gli spunti dai relatori intervenuti, sono state analizzate possibili scelte strategiche e tecnologie nuove e competitive rivolte a merci e passeggeri nell’ottica di innalzamento dei livelli di sicurezza, d’integrazione porto-città e di sostenibilità ambientale non trascurando il grande quesito del mantenimento del lavoro nei porti, che potrà non solo aumentare quantitativamente ma anche qualitativamente adottando opportune soluzioni.

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Nella foto: Giovanni Pettorino omaggia con un dono Kitack Lim. Sulla sinistra Umberto Masucci.

Prima della sessione finale di Port&ShippingTech che ha riunito in una tavola rotonda i vertici delle associazioni del cluster marittimo Assoporti, Federagenti, Confitarma e Assarmatori c’è stato l’intervento del segretario generale dell’IMO Kitack Lim nella sessione condotta dal comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Giovanni Pettorino. Come scriviamo anche all’interno Lim ha apprezzato moltissimo il lavoro svolto dalla Corpo della Capitaneria di Porto per il costante impegno nel seguire i lavori con l’IMO e per la sua attività multi funzione in campo amministrativo e operativo nel settore marittimo definendola esempio raro, paragonabile solo agli Stati Uniti e alla Grecia. Stesso apprezzamento anche da parte del viceministro Edoardo Rixi che ha ringraziato il comandante Pettorino per l’apporto fondamentale al settore ed ha definito il Corpo delle Capitanerie di Porto il “vero sportello del mare” degli ottomila chilometri della costa italiana.

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Pubblicato il
3 Ottobre 2018

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