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Parte l’MDC Dario Perioli

Michele Giromini

MARINA DI CARRARA – La tabella di marcia ha visto importanti step; ed ora tutto è pronto per dare il via ufficiale all’operatività sulle banchine toscane del terminal MDC di Marina di Carrara della Dario Perioli SpA. Vi opereranno a pieno regime le linee di cui il gruppo è partner: la Cnan Med (Algeria) e la Sahel Line (Tunisia). Ne parliamo con Michele Giromini, amministratore delegato della SpA spezzina dei fratelli Fontana, Eligio ed Andrea, e con loro in quota societaria da inizio 2017. Tema, il percorso fatto e gli obiettivi di sviluppo del gruppo che con il terminal MDC ha completato il cerchio dei servizi da offrire alla propria clientela e guarda avanti con motivazione ed entusiasmo.

Dottor Giromini, dall’assegnazione al vostro gruppo della concessione di parte delle banchine Chiesa e Taliercio ad aprile scorso fino ad oggi ci sono state tappe molto significative, fra le quali l’assunzione del personale del Terminal MDC.

Abbiamo firmato la concessione il 4 luglio; fino a quella data – vista la pendenza di ricorsi al TAR promossi dalla precedente concessionaria – non potevamo muoverci ufficialmente su tutta la parte che riguardava gli investimenti. Da inizio luglio abbiamo dunque potuto finalizzare tutto il lavoro precedentemente svolto riguardo ai mezzi, all’equipment e al personale. Su quest’ultimo punto abbiamo chiuso l’accordo con la Porto di Carrara – che aveva precedentemente aperto la procedura di licenziamento collettivo – per il passaggio di loro dipendenti alla nostra azienda. Successivamente, con un accordo fra tutte le parti in causa ovvero fra noi, l’Autorità di sistema Portuale, la Porto di Carrara e i sindacati, abbiamo assunto 15 persone invece delle 12 cui ci obbligava la gara. Ma il nostro piano di impresa prevede circa 30 persone e noi contiamo di farlo già entro la fine dell’anno. Attualmente si stanno svolgendo dei corsi di formazione e sulla base degli esiti selezioneremo ulteriori persone.

Cosa rappresenta per il Gruppo Perioli il Terminal MDC?

Il completamento di una attività che già svolgiamo su tutta una serie di aree della catena logistica. Siamo già armatori in quanto partecipiamo a Società attive nella navigazione, agenti marittimi, casa di spedizioni, spedizionieri doganali e facciamo logistica a 360 gradi. Il terminal va a completare un sistema di servizi legati alla movimentazione delle merci e si integra perfettamente. Per la nostra società rappresenta un progetto importante sia dal punto di vista dimensionale per quanto riguarda la crescita del personale che dal lato investimenti poiché è stato necessario infrastrutturare – partendo da zero – un terminal specializzato al traffico delle merci varie.

Nello specifico, cosa ha previsto l’infrastrutturazione e di quale portata è l’investimento?

Gli investimenti sono di circa 5 milioni di euro in equipment più tutta la parte legata alla informatizzazione. Il nostro obiettivo è quello di creare un piccolo terminal che svolga una attività molto innovativa. Puntiamo infatti molto su innovazione, tecnologia, informatizzazione; aspetti che nel mondo delle merci varie sono ancora nella fase iniziale dello sviluppo. Questo terminal, che viene costruito ex novo, vogliamo diventi il nostro punto di riferimento con servizi caratterizzati dall’innovazione dei processi.

La Dario Perioli opera in Liguria ed ora anche in Toscana negli scali che fanno parte del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale.  Qual è la sua opinione rispetto all’ingresso del porto toscano in questo sistema?

Ritengo che l’ingresso di Marina di Carrara nel sistema portuale del Mar Ligure Orientale rappresenti una grande opportunità per ambedue gli scali per diversi motivi. Il primo è perché consente a Marina di Carrara di entrare in un sistema sviluppato informatizzato evoluto. Potrà inserirsi velocemente in tutta una serie di sistemi di gestione delle procedure di software portuale già sperimentate e all’avanguardia; e noi ci impegneremo affinché questo tipo di sistema si sviluppi al massimo. Nello stesso tempo, essendo un porto decisamente più piccolo e diverso rispetto a La Spezia, fornisce il valore aggiunto della specializzazione merceologica. Credo che i due porti si integrino perfettamente perché guardano al solito mercato di riferimento logistico (nord est, nord ovest e centro nord) ma con due modelli operativi e tipologie di traffici completamente diversi. Tra l’altro abbiamo trovato sia a livello di autorità pubbliche che a livello di operatori portuali una reale voglia di mettersi a disposizione per crescere, per sviluppare i traffici e le procedure. I primi passi su Marina di Carrara sono stati veramente molto positivi.

Qual è la tempistica prevista per entrare in piena operatività e quali sono gli obiettivi futuri che vi ponete?

La prima nave che opereremo è prevista verso la metà di ottobre. In questa settimana abbiamo finalizzato l’acquisto di tutti i mezzi operativi, in gran parte nuovi, e termineremo il ripristino di un’area operativa che in passato aveva avuto cedimenti. Con l’assunzione del personale dalla Porto di Carrara, avvenuto la scorsa settimana, abbiamo tutta la struttura pronta per cominciare a lavorare sulle banchine. Intanto, abbiamo già cominciato a lavorare extra business plan con qualche nave di piccola dimensione che trasporta scaglie di marmo proveniente dalle cave di Marina di Carrara destinato al riempimento del Terminal di Vado Ligure.

Il porto di Marina di Carrara, se ben gestito, può rappresentare un’opportunità per tutto il traffico del bacino mediterraneo. Lavoreremo per diventare un punto di riferimento per i traffici intra-med e per determinati tipi di traffici di merci varie. Vogliamo rappresentare un’opportunità efficiente valorizzando il porto per la qualità del proprio servizio.

Il nostro obiettivo strategico con l’arrivo a Marina di Carrara è dunque di metterci a disposizione del territorio creando un sistema che possa generare volume di traffico, lavoro e ricchezza.

Cinzia Garofoli

Pubblicato il
29 Settembre 2018

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