Marsiglia, è pronto il mega-bacino e cresce l’interesse per i carenaggi
MARSIGLIA – L’hanno definito un bacino “sfortunato” e in effetti è passato da un guaio all’altro, fin dai ritardi di un anno e mezzo dell’inaugurazione. Ma a quanto pare il grande bacino di carenaggio di Marsiglia n. 10, assegnato alla Cnm controllata dall’italiana “San Giorgio al porto”, è finalmente pronto. Ad aprile dovrebbe aprire all’operatività, con una cerimonia che spera di spazzar via polemiche, ritardi e anche la sfortuna.
[hidepost]Quello di Marsiglia è il bacino più grande del Mediterraneo: 465 metri di lunghezza, 85 metri di larghezza, è in grado di accogliere oggi le maggiori navi al mondo. Ha tolto il primato di più grande bacino d’Europa al Gladstone Dock di Liverpool (320,35 metri per 36).
Con la crescita costante delle dimensioni delle navi da crociera, anche Costa (gruppo Carnival) ha voluto mettere il cappello sul n.10 di Marsiglia, per la precisione – scrive Alberto Diara sull’Avvisatore Marittimo di Genova – acquisendo il 33,3% della società. I guai di quell’immensa opera, per cui è stata definita sfortunata dai suoi stessi dirigenti, erano cominciati dai ritardi dei lavori, poi c’è stato un allagamento della sala pompe, poi problemi alla barca-porta. Eventi che a quanto pare sono abbastanza comuni ai grandi bacini, con singolari analogie con i guai del grande bacino di carenaggio di Livorno, tutt’ora ridotto a darsena aperta, rifugio di navi sinistrate come la “Sigma” che era finita in secca davanti ad Ardenza.
L’importanza dei bacini di carenaggio sta confermandosi anche dai movimenti e dalle acquisizioni in corso. Ad Abu Dhabi la società Adsb (Shipping Building) ha inaugurato un bacino galleggiante in area Sayed Port con la dichiarata intenzione di intercettare le riparazioni e la manutenzione di una parte almeno del transito navale del golfo. A Malta si sta potenziando. A Livorno l’unico bacino attualmente operativo, l’“Ercolino” di 95 metri della Salvadori, è stato recentemente acquisito dalla Società Gestione Bacini presieduta dal tecnico Fiorillo, ed è stato in grado di ospitare fino a due giorni fa un mega-yacht di 90 metri con qualche riuscita acrobazia. Rimane il problema di mettere di nuovo in funzione il bacino galleggiante “Mediterraneo”, che è ancora sotto sequestro della magistratura per l’incidente (che provocò una vittima) dell’agosto 2015 per il semi-ribaltamento della navetta oceanografica “Urania”.
A Genova, dove esiste il problema della gestione dei sistema bacini, siamo ancora a decidere a chi e in che modo operare. In Italia il bacino di carenaggio più grande in muratura è il “Ferrati” dell’arsenale militare di Taranto. Complessivamente esistono in Europa oltre 400 bacini di carenaggio, di cui 124 in Gran Bretagna, 70 in Francia, 27 in Germania, 23 in Olanda e 13 in Italia. I bacini galleggianti sono in tutta Europa 130, di cui una quindicina in Italia, in genere a servizio delle basi militari ma non solo.
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