Dogane e rivoluzione europea
BRUXELLES – Il nuovo Codice Doganale dell’Unione Europea introduce lo status di operatore economico autorizzato per rafforzare la sicurezza della circolazione delle merci sul territorio europeo. Non si tratta però dell’unico obiettivo: l’intento è anche agevolare il passaggio a un sistema di dichiarazioni doganali completamente elettronico e informatizzato entro il 2020.
Nella prima newsletter del 2017, GEFCO analizza le innovazioni introdotte e i ruoli.
[hidepost]”Il ruolo del funzionario doganale che gestisce il traffico di colli con numerosi moduli tra le mani e che stampa le richieste manualmente è ormai un ricordo del passato – scrive -. Con il nuovo Codice Doganale dell’Unione (CDU), entrato in vigore il 1º maggio 2016, l’Unione Europea ha avviato una serie di profonde riforme per facilitare gli scambi con il resto del mondo. “Era necessario superare una legislazione obsoleta e procedure risalenti al 1992”, commenta Ives Taelman, direttore degli affari doganali e fiscali di GEFCO”.
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Il nuovo codice dell’Unione Europea pone l’accento sulla sicurezza della circolazione di merci introducendo lo status di operatore economico autorizzato (AEO). Dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, la sicurezza è diventata un elemento cruciale per l’Organizzazione Mondiale delle Dogane, che nel 2005 ha messo in atto il quadro di norme SAFE per evitare che i tradizionali assi di scambio internazionali favorissero la preparazione e la perpetrazione di atti terroristici. Nell’ottica di un miglioramento dell’efficienza, il quadro normativo SAFE ha portato alla creazione dello status di operatore economico autorizzato (AEO) nel 2008, anche se i vantaggi per gli operatori logistici e le imprese sono rimasti a lungo poco chiari.
Con il nuovo codice doganale – continua la newsletter GEFCO – l’Unione Europea ha reso necessaria la certificazione AEO per lo sviluppo internazionale di attività logistiche. I possessori di tale certificazione usufruiscono di numerose convenzioni che, oltre ad agevolare le procedure doganali e fiscali, permettono di ridurre la garanzia complessiva a copertura dei debiti doganali, ricevere notifica preventiva dei controlli doganali sulla merce e scegliere il luogo per effettuare tali verifiche.
“I nuovi criteri di certificazione per ottenere lo status AEO saranno più esigenti: gli spedizionieri doganali dovranno provare le loro competenze e la loro esperienza” spiega Ives Taelman. In cambio dei vantaggi offerti dalla certificazione, un AEO dovrà fornire informazioni aggiuntive per ogni fase del processo logistico, migliorando così il monitoraggio delle merci, soprattutto nel trasporto aereo o navale.
Il secondo cambiamento più significativo riguarda l’introduzione delle dichiarazioni doganali informatizzate, che diverranno totalmente elettroniche a partire dal 31 dicembre 2020. Le dogane europee intendono favorire la circolazione delle merci stimolando così la crescita nell’Unione, senza dimenticare l’obiettivo di intensificare il monitoraggio delle merci. “L’obiettivo per tutti gli Stati membri è quello di condividere le informazioni comuni in un sistema centralizzato e connesso, offrendo una perfetta visibilità in tempo reale di tutte le merci in entrata e in uscita dall’Europa” ha affermato Thomas Marin, analista doganale e fiscale di GEFCO.
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Il nuovo Codice Doganale dell’Unione rappresenta un punto di svolta, in quanto introduce un nuovo principio secondo il quale, dal 2020, i flussi delle dichiarazioni import/export saranno separati dai flussi fisici delle merci. Fino ad oggi, le procedure doganali dovevano essere effettuate presso il luogo di arrivo delle merci, obbligando gli agenti autorizzati come GEFCO a coprire quanto più territorio possibile per rispondere alle esigenze dei clienti industriali. “Centralizzando dogane e dazi diventa possibile inviare l’insieme dei documenti a un singolo ufficio doganale, che controllerà le dichiarazioni elettroniche indipendentemente dalla localizzazione delle merci” spiega Thomas Marin.
“Alcuni clienti vorrebbero già beneficiare delle innovazioni del codice doganale dell’UE, ma attualmente non è ancora possibile” spiega Thomas Marin, analista doganale e fiscale di GEFCO. “La normativa è entrata in vigore il 1º maggio 2016 e l’integrazione nelle legislazioni nazionali dei vari paesi è ancora in corso.” Il termine ultimo per portare a termine il processo di integrazione è il 31 dicembre 2020. Entro tale data, le modalità di scambio e di conservazione delle informazioni dovranno essere applicate da tutti gli operatori, le amministrazioni doganali e la Commissione Europea.
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