Storie di battaglie e di peste al Propeller Club Livorno
L’incontro molto partecipato al termine del ciclo di presidenza del club del pilota Cino Milani

Nella foto (Laura Bolognesi): Fiorenzo Milani (a sinistra) e Luigi Donolo al Propeller Club Livorno.
LIVORNO – Come ultimo appuntamento dell’anno sociale 2013/2014 il presidente del Propeller Club labronico Fiorenzo Milani ha invitato l’ammiraglio Luigi Donolo ad intrattenere soci ed ospiti con la narrazione di alcune vicende di storia locale tratte da quelle pubblicate nel suo ultimo libro “Nel segno della storia – Dieci saggi su Livorno e dintorni” recentemente uscito per Phasar Edizioni. L’ammiraglio Donolo è stato presidente della “Associazione livornese di storia, lettere ed arti”, è attualmente presidente del “Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali” ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni che spaziano dalle monografie, a saggi, racconti e romanzi storici, pubblicati anche all’estero. Donolo, vero cultore della storia, ha dedicato ampia attenzione anche a quella livornese ed è in grado di avvincere chi lo ascolta con dettagli e curiosità inedite, come avvenuto nella recente serata.
[hidepost]Si è dunque potuto ascoltare quali ragioni portarono, quelle che al tempo (si parla del 1653) erano due repubbliche, la inglese e la olandese, a scontrarsi nella “Battaglia del fanale” a due-tre miglia dalle neutrali coste livornesi. La contrapposizione fu motivata da interessi commerciali e la scintilla del confronto armato nacque dalla promulgazione del Navigation Act da parte di Cromwell nel 1651. Il dissidio andò avanti a lungo. La flotta olandese nel 1652, più numerosa di quella inglese nel Mediterraneo, allo scoppio delle ostilità era raccolta a Tolone mentre quella inglese era divisa tra Cefalonia e Livorno. La battaglia che si svolse il 12 marzo 1653 nelle acque antistanti la città di Livorno vide vittoriosi gli olandesi che comunque pagarono un sanguinoso prezzo: circa 145 morti ed il ferimento di 167 persone. Fra gli inglesi vi furono 293 morti e 386 feriti. Esistono molti dipinti della cosiddetta battaglia del fanale sia di pittori italiani che fiamminghi; foto di alcune di queste tele, presenti anche nel libro, sono state mostrate nel corso della serata. L’altro saggio su cui si è intrattenuto l’ammiraglio Donolo è stato quello riguardante la ragione dell’esistenza dei tanti lazzaretti livornesi che furono realizzati per contenere le gravi malattie che imperversarono nella città dal 1600 fino al 1800. Si parla delle più aggressive quali la peste – portata dalle navi che provenendo da zone infette scalavano Livorno quando ancora forse l’epidemia fra i marinai non si era ancora manifestata – a quelle altrettanto pericolose endemiche, innescate dalla presenza delle zone paludose e malsane che si trovavano verso nord; acqua attinta dai pozzi e mancanza di fogne acuivano il problema favorendo il contagio, di conseguenza si sperimentarono i più disparati tentativi per porre freno alle epidemie. Peste e colera prostrarono a più riprese la città e la imbarbarirono facendo sparire il rispetto e la compassione tra gli abitanti, sentimenti questi che vennero sostituiti da egoismo e paura. La febbre gialla nel 1804 decimò addirittura la popolazione. Proseguendo nell’esposizione storica l’ammiraglio Donolo ha poi parlato di pirati e corsari, che in genere provenivano dall’altra sponda del Mediterraneo. Anche di questo affascinante tema ha approfondito tanti interessanti aspetti mettendo preliminarmente in chiaro la sostanziale differenza fra le due categorie: i pirati predatori di cose e persone attenti solo al proprio tornaconto e senza scrupoli, i corsari predatori muniti di un’autorizzazione fornita da un governo legittimo che dava loro licenza di esercitare una sorta di guerra irregolare “correndo” il mare alla ricerca di navi nemiche.
Per i partecipanti la serata è stata dunque improntata al puro piacere del conoscere grazie alla competenza del relatore. Come un salutarsi con un argomento svincolato dalle passioni degli interessi contingenti al termine del ciclo triennale di attività del consiglio direttivo presieduto da Fiorenzo Milani.
Cinzia Garofoli
[/hidepost]