Con la Banca Aletti far soldi nella crisi
L’analisi specializzata sull’andamento degli investimenti azionari e non dall’Ufficio Studi dell’istituto – Le aspettative per i principali mercati del mondo e per l’Italia
LIVORNO – La crisi economica, cause e prospettive. Sembra un tema ecumenico, specialmente per il nostro paese che continua a dibatterci dentro, come un pesce nella rete. Ma affrontato in un “focus” ultra-specializzato di Banca Aletti come quello di qualche giorno fa all’hotel Palazzo, nel quadro dei selezionati incontri con gli operatori economici e imprenditoriali, ha avuto il merito di entrare nel vivo delle cifre e delle prospettive, con un’analisi molto dettagliata sul mercato azionario e sulle sue possibili evoluzioni. Con un sottotema significativo: come far soldi in tempo di crisi. Far soldi – è stato ribadito – che non solo è possibile ma è anche relativamente facile proprio grazie alla crisi. Ma sapendo che a grandi guadagni corrispondono grandi rischi e viceversa. Insomma: per la Borsa e per gli investitori, la regola aurea non cambia, però ci sono più possibilità se si affidano i propri capitali a chi, come Banca Aletti, fa di mestiere la ricerca di moltiplicatore dei soldi.
[hidepost]Presentata da Elena Guerrieri, responsabile dell’unità livornese di Banca Aletti (gruppo Banca Popolare) la serata si è articolata sulla relazione di Alessandro Stanzini, responsabile dell’ufficio studi della banca ed esperto del mercato azionario, e su una serie di domande presentate dal selezionato pubblico. Tema di fondo, le strategie adottate dai principali paesi del mondo economico per uscire dalla crisi, attraverso l’azione delle banche centrali, la fluttuazione dei titoli di Stato e le politiche in alcuni casi contrapposte tra la Banca centrale Usa e quella Europea, con un escursus anche sugli interventi degli istituti centrali del Giappone, della Cina e della Russia.
Analisi estremamente specialistica, che quindi esula da ogni resoconto di cronaca. Da rilevare semmai come nel dettagliato quadro fatto dall’ufficio studi di Banca Aletti emerga un’Europa che continuerà anche nel 2014 ad andare a due velocità: da una parte i paesi “virtuosi” che seguendo la crescita degli Usa (prevista al 2,5%) saranno definitivamente fuori dalla recessione, dall’altra l’Italia che anche per il devastante peso degli interessi sul debito pubblico farà fatica a raggranellare un segno + (forse lo 0,7% di crescita) dopo anni ed anni di drastici cali. Tutto ciò malgrado la Banca Centrale Europea continui a tenere i tassi vicini allo 0, che però sono utilizzati dagli istituti di credito italiani più per riprendersi dalle pesanti perdite che non per offrire danaro a basso costo alle imprese e al circuito produttivo.
Una realtà italiana, in sostanza, che richiede, “per far soldi nella crisi”, un supporto specializzato come appunto Banca Aletti offre. Secondo lo slogan dell’istituto, non con il mordi-e-fuggi ma con “una relazione di lungo periodo basata su chiarezza, dedizione e valori comuni” con i private banker Aletti. “Con un interlocutore di riferimento che mette sempre il vostro interesse – recita ancora il banner – al primo posto: analizzando l’assetto globale del patrimonio nel contesto della vostra realtà familiare ed aziendale, suggerendo gli interventi più idonei per il raggiungimento dei vostri obiettivi”.
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