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La WASS differenzia dal militare con il robot subacqueo V-Fides

E’ stato progettato con la collaborazione di Kaiser e del centro Crim del Sant’Anna – Affiancherà i celebri siluri Black Shark adottati da tante marine compresa quella russa

LIVORNO – E’ una delle eccellenze industriali dell’area livornese, e anche un’azienda di altissima tecnologia che nel passato è stata quasi totalmente proiettata sulle forniture militari. Ma oggi la WASS (acronimo di Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) del gruppo Finmeccanica, si spinge grazie alle sue specializzazioni nella subacquea anche in campo civile, cooperando con il Centro Interuniversitario di Biologia Marina della Toscana e non soltanto.
[hidepost]Nella recente convention dell’azienda in via del Levante – alla periferia orientale della città sorge la cittadella dell’ex Whitehead Motofides, oggi rilanciata nella galassia di Finmeccanica – l’amministratore delegato Renzo Lunardi ha voluto insistere sull’allargamento delle proprie attività al comparto civile. E a supporto delle sue parole anche il direttore commerciale Paolo Galletti e il direttore del personale Giorgio Sapino hanno sottolineato che dei nuovi 27 progetti “caldi” in ben sedici paesi del mondo una parte crescente appartiene proprio al settore non militare. Come previsioni di fatturato, si è parlato di ordini per il solo 2013 di oltre 150 milioni di euro, più futuri ordini sui progetti già pronti per altri 200 milioni di euro.
Non poco per l’azienda; che peraltro ha attraversato, come ha ammesso lo stesso Lunardi, due anni “terribili”, tutti spesi a mantenere malgrado il calo degli ordinativi i quasi 500 posti di lavoro di via del Levante. Il problema di fondo è che in tempi di crisi internazionale e con il crescente “embargo” per alcuni paesi un tempo clienti per il militare, gli ordinativi sono drasticamente calati. E pur vantando tra i prodotti i siluri navali più sofisticati ed affidabili del mondo – i famosi siluri pesanti Black Shark e A184/Mk 3 acquistati anche dalle marine tedesca, francese e russa, oltre che da quella italiana per i nuovi sommergibili classe U-212- la WASS ha dovuto stringere i cordoni per la riduzione dei budget militari delle principali marine.
Gli anni peggiori comunque sembrano passati e lo stesso Renzo Lunardi ha confermato che “la luce in fondo al tunnel è vera e non più solo una speranza”. Oltre alla consegna in corso di almeno un centinaio di siluri – compresi gli esemplari leggeri modello MU 90 e A244/s Mk 3 – l’azienda ha un’eccellenza confermata nei sistemi elettronici per le contromisure agli stessi siluri (propri ed avversari) e per la sorveglianza subacquea con sensori di ultimissima generazione. Solo nell’ultimo biennio ha presentato ben 30 brevetti nel campo.
Proprio per l’alta specializzazione nel campo dei sensori subacquei e della robotica subacquea avanzata la WASS è entrata nel campo del civile con ottime prospettive di crescita. Tanti progetti riguardano le prospezioni petrolifere ad alta profondità, i Rov per le ricerche a quote inaccessibili all’uomo, i sonar di ultima generazione; più apparecchiature ultra-tecnologiche sulle quali, per l’accesa concorrenza mondiale, WASS intende mantenere al momento il più stretto riserbo.
Uno dei progetti più interessanti è quello che si riferisce al V-Fides, un robot subacqueo da alta profondità progettato insieme a l’altra azienda livornese di eccellenza nel campo dello sviluppo anche aerospaziale, la Kaiser, e con il centro Crim (ingegneria micro-elettronica) della scuola superiore di Sant’Anna di Pisa. Il V-Fides viene filoguidato ed è dotato di sistemi complessi che gli permettono di svolgere compiti di altissima specializzazione: dall’esplorazione dei fondali anche alla ricerca di oggetti, alle prospezioni geologiche, alla sorveglianza, alla manutenzione di istallazioni industriali e petrolifere, all’analisi chimico-fisica della colonna dell’acqua. Sul V-Fides sono stati già investiti quasi 9 milioni di euro con un contributo pressoché al 50% di fondi pubblici.
A.F.

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Pubblicato il
29 Dicembre 2012

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