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Tasse regionali un compromesso per tempi lunghi

FIRENZE – Giorni di massacro fiscale, questi di vigilia natalizia. E se le famiglie sono spremute, le imprese – specialmente quelle portuali che operano in regime di concessioni demaniali – annaspano sotto le stangate che vengono da ogni lato, ultima delle quali – per le due Regioni che hanno aggiunto il carico record proprio sulle concessioni, le Marche e la Toscana – il salasso retroattivo delle stesse.
[hidepost]Forse però c’è una buona notizia, che va oltre la tanto propagandata rinuncia sia delle Marche che della Toscana ad applicare la contestatissima tassa anche dal 2013 in poi (rinuncia annunciata in entrambi i consigli regionali, ma ad oggi non ancora definitivamente approvata con tanto di legge apposita). Ed è l’impegno preso alla stessa commissione bilancio della Toscana – con le Marche che potrebbero seguire l’esempio – di “congelare” la richiesta dei pagamenti degli anni precedenti fino a una definitiva sentenza della Cassazione sulla legittimità o meno della tassa.
La vicenda si gioca, ovviamente, tra gli studi legali delle tante imprese portuali che hanno ricorso alle commissioni tributarie contro la tassa, gli studi degli avvocati marittimisti e le associazioni di categoria. Risulta che sia a Livorno, sia a Piombino, sia a Marina di Carrara, siano state le stesse associazioni imprenditoriali – Confindustria in primo piano – ad attivarsi invitando le imprese interessate a fare ricorso. Solo i ricorsi infatti potranno “congelare” la richiesta degli arretrati per il 2012 e per gli anni precedenti, compresi i pesantissimi oneri delle relative penali, che possono andare anche al 30% in più delle cifre richieste.
Peraltro risulta che gli stessi uffici legali della Regione Toscana si siano impegnati in ambito commissioni tributarie a non mettere in esecuzione le richieste forzate degli arretrati – che la cancellazione dal 2013 in poi ovviamente non può far sparire – finché non ci sarà la sentenza definitiva della Cassazione sulla legittimità o meno del prelievo.
La Corte suprema infatti si trova una bella gatta da pelare: la decisione tra tre “blocchi” di sentenze totalmente diverse sullo stesso problema. Alcune commissioni tributarie hanno infatti legiferato che la tassa è illegittima, altre che è legittima ma senza le penali per i pagamenti retroattivi, altre infine che è tutto legittimo, dalla tassa agli interessi sopra il passato. E finché non ci sarà una decisione definitiva e non più contestabile, tutto rimarrà fermo, ovvero le imprese avranno respiro.
Che succederà poi se la Cassazione decidesse che la tassa è legittima, con o senza gli arretrati? Sembra che sul piano politico sia nelle Marche che in Toscana stia avanzando l’ipotesi di arrivare a una rateizzazione lunga – c’è chi parla di frazionare quanto richiesto in 6 o anche in 10 anni – in modo da dare respiro a imprese che nella maggior parte dei casi sono con l’acqua alla gola. Nella speranza che nel frattempo questa crisi mondiale della logistica e della portualità – di gran lunga la peggiore e più lunga dalla fine della seconda guerra mondiale – vada finalmente a spegnersi. E che il comparto possa tornare a respirare, sia pure in una realtà che tutti sanno non potrà mai più essere come prima che la festa finisse.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
22 Dicembre 2012

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