L’associazione dei cantieri e degli importatori sta saggiando le offerte delle città concorrenti – L’arsenale della Marina Militare tra le “location” più appetibili ed appetite
GENOVA – Il salone nautico del 2013 si terrà a Genova, nella tradizionale sede che l’ha ospitato per oltre mezzo secolo: ma niente, a quanto sembra, sarà più come prima.
Intanto ci sarà un consiglio d’amministrazione dell’Ente Fiera tutto nuovo: con le recenti dimissioni dell’amministratore delegato Giuseppe De Simone e dei consiglieri Edoardo Bozzo e Giacomo Rossignotti è stato dato un segnale importante che sembra dar ragione all’UCINa di Anton Francesco Albertoni sulla necessità di parlarsi tra la stessa UCINa e l’Ente Fiera. Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.E invece, dopo i problemi nati dall’ultimo salone, e legati alla crisi dei consumi ma anche da certi irrigidimenti della parte pubblica dell’Ente Fiera, sembrava che si dovesse andare a uno scontro all’ultimo sangue invece che alla ricerca di soluzioni comuni.
Voltata pagina, almeno per quanto riguarda i rapporti personali, l’Ente Fiera e un po’ l’intero comparto della nautica da diporto italiana aspettano la decisione di UCINa per il futuro della rassegna. L’edizione del 2013 è “blindata” a Genova, perché ci sono già contratti sottoscritti da anni, sciogliere i quali sarebbe un bagno di sangue per tutti. Ma Albertoni ha annunciato libertà di battuta dal 2014 in poi, ponendo anche tra le richieste “sine qua non” all’Ente Fiera un sostanzioso taglio delle spese per gli espositori. Un taglio che non potrà non comportare, dicono i genovesi, una radicale revisione della filosofia del salone, sia come tipologia, sia come spazi, sia infine come servizi.
Significativo il commento apparso nei giorni scorsi sul quotidiano di Genova a firma di Luigi Leone: “Del Salone nautico Genova non può fare a meno, ma da solo non basta: va riprogettato, alla luce dei cambiamenti imposti da una crisi che anche quando sarà superata non ci farà più trovare le cose uguali a prima”. Un commento che sembra soft, ma che sottintende una serie di pesanti sacrifici anche per la Fiera di Genova: riduzione del numero dei dipendenti, dismissione dei padiglioni come il Palasport che hanno costi di gestione altissimi, restituzione di aree alla città ed eventualmente al “marina” turistico, nuova politica di marketing specialmente all’estero. Eccetera.
Basteranno queste rivisitazioni della Fiera per tenere a Genova il salone nautico? Nel mentre la città si dibatte, con le istituzioni, su questi problemi, il pressing da parte di altre possibili location sull’UCINa e in generale sui big della nautica è in crescita. Le ambizioni di Viareggio sono note, e sembra che siano sostenute in particolare da Paolo Vitelli, past president della stessa UCINa, che a Viareggio ha uno dei più importanti centri di produzione dei suoi brand nautici (Azimut e Benetti principalmente). Gira voce che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si sia a sua volta sbilanciato, offrendo molto a UCINa se dovesse scegliere Viareggio; dove peraltro ci sono problemi non indifferenti di spazio anche per un salone ridimensionato.
Si sono fatti sotto anche centri dell’Adriatico, dove la nautica ha il suo fulcro sul gruppo Ferretti, a sua volta opportunamente rinsanguato da un anno dalla finanza dei nuovi proprietari cinesi. Ma forse l’alternativa più affascinante – e per Genova più pericolosa – è quella di La Spezia. Nessuno nella città ligure, che a Genova ha già strappato il record dei contenitori, fa un mistero dell’ambizione di portarsi a casa anche il salone nautico. E oltre alla straordinaria bellezza del golfo dei poeti, La Spezia sembrerebbe in grado di offrire una location storica da urlo: l’arsenale della Marina Militare. Lo stesso dinamico sindaco spezzino, Massimo Federici, in una nostra recente intervista si è detto non solo disponibile, ma anche molto appassionato all’idea del salone nautico all’Arsenale. E la Marina Militare, che cerca da tempo di “civilizzare” l’arsenale ormai esuberante per le sue esigenze, si era già offerta per ospitare la “secessione velica” annunciata alla vigilia dell’ultimo salone nautico e poi rientrata. Un segnale forte che la dice tutta sulle possibilità future.
Antonio Fulvi