Indiscrezioni anche su un eventuale prolungamento della massima carica nelle Capitanerie di Porto – Le voci
ROMA – Per Raimondo Pollastrini, ispettore capo delle Capitanerie di porto e quindi ammiraglio responsabile al vertice del corpo, sta per suonare la campana del pensionamento per limiti di età. Secondo l’anagrafe, l’ammiraglio dovrebbe lasciare la prestigiosa poltrona all’inizio dell’estate a metà giugno. Ma alcuni problemi che si sono creati per la sua successione pare stiano convincendo lo Stato Maggiore della Marina a procrastinare la sua uscita dai ranghi. Se così fosse – non ci sono conferme ufficiali alla decisione – Pollastrini rimarrebbe fino ad autunno ed aprirebbe la strada della sua successione all’ammiraglio Marco Brusco, che oggi ricopre a Roma la carica numero due del Corpo. L’operazione sbarrerebbe di fatto la nomina a comandante del Corpo dell’ammiraglio Ferdinando Lolli – oggi direttore marittimo della Liguria – che secondo i meccanismi dell’avanzamento avrebbe potuto ricoprire il prestigioso incarico di Roma solo per qualche mese, essendo anch’egli vicino ai limiti di età.
Ovviamente se così fosse Lolli non la prenderebbe affatto bene: tanto che c’è chi ritiene che il battagliero comandante di Genova ricorrerebbe ai tribunali per vedersi riconoscere funzione, grado e relative prebende.
Intorno al prossimo pensionamento dell’ammiraglio Pollastrini si incrociano anche altre indiscrezioni. L’alto ufficiale, che vanta una notevole esperienza anche giuridica nel campo della portualità italiana, veniva indicato da tempo come uno dei possibili candidati “alternativi” a Roberto Piccini per la presidenza della Port Authority di Livorno. Invece ultimamente il suo nome è stato fatto come possible candidato nella terna per la presidenza della Port Authority di Trieste, anch’essa vicino alla scadenza. Una cosa non esclude l’altra, naturalmente. Ma per Livorno sembra che le istituzioni del territorio abbiano deciso di fare “catenaccio” sulla riconferma di Piccini: salvo la … mina vagante dell’assessore regionale Riccardo Conti che negli ultimi tempi era stata piazzata sulla sua rotta. E che potrebbe essere disinnescata solo con la conferma di Conti ad un assessorato “pesante” della Regione, cui l’interessato dichiaratamente aspira.
A.F.