Quell’appello di Assoporti dal viceministro
ROMA – L’incontro c’è stato, come avevamo preannunciato: e come avevamo temuto, è stato poco più che un incontro di cortesia. Tra il vertice di Assoporti e il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Ciaccia, l’atteso testa a testa si è risolto con un generico, anche se sincero, impegno del viceministro a riferire al governo le istanze della portualità; e con la giaculatoria dei soliti, irrisolti problemi degli scali marittimi, a partire dalla sempre negata autonomia finanziaria.
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Per Assoporti erano presenti Francesco Nerli, presidente ormai di prossima scadenza, e i presidenti dei porti di Genova Merlo, di Ancona Canepa, di Cagliari Massidda e di La Spezia Forcieri. I temi: l’esigenza di non rimanere indietro nella corsa dell’Europa per il potenziamento delle infrastrutture portuali (e quindi la necessità dei finanziamenti pubblici e di facilitare gli investimenti privati sulla base delle concessioni); i dragaggi portuali, sui quali i recenti provvedimenti del governo non sembrano essere stati risolutivi; i collegamenti ferroviari cargo anche in relazione alle grandi reti europee.
Da parte sua il rappresentante del governo ha invitato Assoporti a farsi portavoce di “proposte intelligenti”, che siano compatibili con i tempi difficili che il paese attraversa.
Forse questa è una sintesi eccessiva ed eccessivamente minimalista dell’incontro. Ma questi non sono tempi di chiacchiere. E oltre alle parole, non ci sembra che sia emerso molto di concreto.
A.F.
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