L’israeliana ZIM al record delle perdite
Cadono i profitti sia nei servizi transpacifici che transatlantici – Forti aumenti dei costi in particolare per il fuel
HAIFA – L’esercizio 2011 si è chiuso per l’israeliana Zim con una perdita record, certificata in 397 milioni di dollari, contro l’utile registrato nel 2010 di 54 milioni. Secondo i dati presentati dalla compagnia ai soci, l’ultimo trimestre dell’anno è quello che ha fatto affondare sia il bilancio che le speranze di una ripresa: in tre mesi il passivo è stato di 151 milioni di dollari. Uno dei periodi più neri in assoluto della tormentata compagnia israeliana. Da sottolineare che la perdita operativa nel 2011 è stata di 276 milioni di dollari contro un utile operativo nel 2010 di 223 milioni. Tutto questo con un leggero aumento dei ricavi, ma una caduta preoccupante nella tratta transatlantica.[hidepost]
Nel dettaglio lo scorso anno Zim ha registrato ricavi per 3.784 milioni di dollari, in crescita dell’1,8% rispetto a 3.717 milioni di dollari nel 2010. I servizi transpacifici hanno generato ricavi per 1.306 milioni di dollari (-9,7%), quelli Asia-Europa per 691 milioni di dollari (+8,8%), i transatlantici per 490 milioni di dollari (-10,4%), i servizi in Asia per 201 milioni di dollari (+87,9%), in Europa per 236 milioni di dollari (+19,2%), nelle Americhe per 237 milioni di dollari (+15,6%) e gli altri servizi per 623 milioni di dollari (+7,8%).
Nel 2011 i costi operativi sono cresciuti (+13,7%) totalizzando 3.768 milioni di dollari rispetto a 3.315 milioni di dollari nel 2010, principalmente a causa dal rincaro di 280 milioni di dollari del costo del fuel.
Nel 2011 la flotta di portacontainer della compagnia israeliana ha trasportato volumi di carico pari a 2.423.000 container teu, con una progressione del 9,2% rispetto a 2.219.000 teu nell’anno precedente. Il nolo medio per container è invece diminuito del 5,1% attestandosi a 1.314 dollari rispetto a 1.384 dollari nel 2010.
Per quanto l’anno chiuso di recente non sia stato felice per lo shipping mondiale, le performances della Zim rappresentano un record negativo che sta facendo scuola. Anche le strategie decise a suo tempo nel Mediterraneo centrale, con l’abbandono dello storico scalo a Livorno a favore di Genova, a questo punto sembrano innescare qualche dubbio. E sembrano aver chiaramente favorito i competitors, che a Livorno hanno prontamente fatto propri traffici storicamente legati alla compagnia israeliana.
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