Assoporti un rinvio e qualche bluff
ROMA – Va a finire che, per dirla alla toscana, sembra la novella dello Stento: ossia, tante parole ma soluzione e chiarimenti niente.
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Venerdì scorso doveva esserci un direttivo di Assoporti, a Roma, in cui si sarebbero confrontate le due anime dell’associazione: quella che fa capo al presidente Nerli ed al suo gruppo di fedelissimi (più o meno); e quella che fa capo gli otto porti che si sono esposti nel “pronunciamento”. Quest’ultima componente aveva preparato un documento, una specie di dettagliato atto d’imputazione alla conduzione dell’associazione, che sarebbe stato presentato al direttivo ed eventualmente aperto al contraddittorio.
Non se n’è fatto di niente, ufficialmente per lo sciopero dei trasporti e per tutte le travagliate vicende legate alla mancanza di benzina, al blocco delle autostrade, eccetera. Pare che la riunione sarà riconvocata, forse la prossima settimana.
L’impressione – ma forse siamo noi che abbiamo qualche grano di sospettosità in più – è che entrambe le parti in causa non abbiano poi una gran fretta di arrivare al confronto diretto. A giugno l’attuale vertice con Nerli scade, ed è nello statuto che il presidente ormai “storico” non possa essere riconfermato. Un problema si risolverebbe dunque da solo, anche se tutti coloro che contestano l’attuale mandato giurano che il problema non è Nerli – cui tutti riconoscono competenza e mestiere – ma semmai la “nerlite”, ovvero la conduzione eccessivamente personale e verticistica dell’associazione e certe scelte del recente passato che non convincono.
Sia che l’incontro tra le parti avvenga la prossima settimana, sia che la partita a poker continui con prevedibili bluff, è ormai evidente che ci si sta preparando al ricambio. E che da l’una come dall’altra parte i cavalli di razza cominciano a scalpitare. Di nomi in lizza ce ne sono. Ma tutti conoscono la regola che chi parte troppo presto a metà della corsa rischia di aver già l’affanno.
A.F.
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