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Ripartono gli immobili della logistica

MILANO – I volumi di investimento nel Commercial Real Estate nel secondo trimestre del 2023 – un indice importante anche per la logistica nazionale – sono stati pari a 1,27 miliardi di euro: in forte crescita rispetto al precedente trimestre (+35%), seppur in calo del 56% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo risultato, analogamente a quanto osservato nel resto d’Europa, è stato causato da un ulteriore aumento del costo del capitale, in seguito alle politiche monetarie della BCE per contrastare l’inflazione, determinando così strategie di repricing trasversali a tutti i settori, con conseguenze negative sulla disponibilità e il costo del debito.

Nonostante le incertezze sul mercato dei capitali – dice un rapporto di CBRE – che stanno portando molti investitori a posticipare le proprie decisioni o a presentare offerte con repricing, si osservano comunque importanti operazioni con prezzi vicini ai valori massimi storici da parte di investitori, privati e family office, con ampie disponibilità di capitale proprio e alla ricerca di opportunità su immobili di primario standing.

Per compensare l’impatto della decompressione dei rendimenti sui capital value, gli investitori guardano con interesse a immobili e mercati con margini di crescita dei canoni, in grado di offrire anche in questo momento opportunità di capital appreciation. Il settore degli immobili per la logistica offre il miglior rendimento.

La disponibilità di capitale sul mercato italiano, anche grazie all’ingresso di newcomer, si manifesta in quei settori dove i fondamentali del mercato degli occupier continuano a registrare ottime performance, come appunto nel caso della logistica, dove il mercato si sta allargando anche a prodotti legati all’industria manifatturiera.

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Nel mercato degli Uffici si osserva un progressivo allontanamento del timore degli investitori relativo a possibili riduzioni dei tassi di occupancy causati dalla diffusione generalizzata del remote working. I trend rilevati analizzando le intenzioni dei principali occupier e le performance di assorbimento, testimoniano un forte focus sugli immobili di grado A, energeticamente efficienti e conformi ai criteri ESG.

I volumi d’investimento del mercato Retail risultano, invece, in crescita rispetto al trimestre precedente, grazie a un’importante operazione di portafoglio che testimonia l’interesse per il mercato italiano da parte dei net-lease buyer. Nel settore Alternative si osserva, invece, il permanere di una forte attenzione nei confronti delle asset class protagoniste di trend di lungo periodo, come testimoniato da importanti operazioni di M&A nei segmenti del Long-Term Care, Data Centre e Infrastrutture, gli stessi settori che hanno continuato a guidare i volumi d’investimento nel primo trimestre del 2023 e che alimentano la pipeline degli investimenti vicini alla chiusura nei prossimi mesi.

“Il trimestre appena concluso ci ricorda che il mercato immobiliare è ancora in una fase difficile, ma presto le cose potrebbero cambiare” afferma Silvia Gandellini, head of Capital Markets & A&T high street di CBRE Italy. “La ricca pipeline e i nuovi investitori che si stanno affacciando sul mercato italiano, family office e investitori privati in primis, stanno giocando un ruolo fondamentale nella costruzione dei volumi dei prossimi due trimestri”.

Pubblicato il
12 Luglio 2023

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