Concessioni e super-tassa delle Regioni
ROMA – L’avvocatura dello Stato ha ricevuto e sta ricevendo una raffica di quesiti dai principali porti di almeno due regioni, le Marche e la Toscana. Ma il problema rischia di allargarsi anche al resto delle coste nazionali.
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Ed è rappresentato dall’improvvisa applicazione, da parte della Regione Marche – subito seguita dalla Toscana – di una sovrattassa di non poco peso sulle concessioni demaniali portuali ai terminal. Non poca roba, visto che la richiesta si aggira dai 150 agli oltre 300 mila euro all’anno e per il momento si riferisce all’annualità 2006. Già questo dettaglio fa capire che le Regioni hanno tutta l’intenzione di partire da quell’ormai lontano anno per poi pretendere lo stesso pagamento anche per gli anni successivi fino ad oggi. Un salasso contro il quale si sta sollevando mezza portualità.
Ieri a Livorno c’è stato anche un vertice assembleare presso la Confindustria locale, per fare il punto con lo studio marittimista Canepa & C e preparare le contromosse. A Piombino e a Marina di Carrara, a fronte della richiesta della Regione Toscana di fornire gli elenchi dei terminal da tassare, si è preso tempo e si è chiesto il parere dell’avvocatura dello Stato sulla legittimità della cosa. Risposta che non è ancora arrivata – l’avvocatura in questione non è certo celebre per la velocità – ma che comunque ha permesso di bloccare al momento gli esborsi minacciati. A Livorno si è accusata l’Autorità Portuale di aver invece fornito supinamente gli elenchi; e i terminalisti attraverso Confindustria hanno mobilitato lo studio legale già detto per concordare un’azione comune.
Non sarà una cosa facile. Sembra di capire che l’autonomia fiscale concessa dalla revisione della Costituzione alle Regioni permetta “ganciate” di questo genere: e con i continui tagli che lo Stato centrale ha operato alle rimesse alle Regioni, queste ultime sono alla disperata caccia di nuovi polli da spennare.
Sintomatiche comunque le azioni partite ad Ancona, dove tra l’altro a presiedere l’Autorità Portuale è l’avvocato Luciano Canepa, il noto specialista marittimista che è stato ieri sentito anche a Livorno. Subito dopo le richieste dalla Regione, l’Autorità Portuale di Ancona ha chiesto un parere al ministero delle Infrastrutture, che ha smentito la Regione, dichiarando “non applicabile” la nuova tassa. E’ partito subito il comitato portuale che ha approvato all’unanimità un ricorso alla commissione tributaria regionale: e la richiesta è stata al momento congelata. Significativo del caos legislativo che vige nelle istituzioni è anche un dettaglio, che in altri momenti sarebbe anche spassoso: la Regione Marche chiede questa nuova tassa – che incide sulle tasse già lautamente pagate dai concessionari – quando in parallelo ha approvato uno sconto del 20% sui canoni demaniali, proprio in ragione del difficile momento dello shipping e dei traffici.
Va bene che il Signore ha predicato che la mano destra non sappia quello che fa la sinistra: ma forse non sarebbe stato il caso di dimenticare il Vangelo e fare un po’ meglio in campo di coordinamento amministrativo?
Antonio Fulvi
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