La nautica in piazza

Roberto Perocchio

Gianfranco Pontel
VENEZIA – Si è svolta con ampia partecipazione la pubblica manifestazione di operatori, diportisti e imprenditori delle imprese portuali turistiche nell’emblematica Piazza dell’Unità a Trieste, contro la tassa di stazionamento sulle imbarcazioni promulgata nel decreto Monti.
Si sono alternati sul palco della protesta quanti, sia utenti che operatori del settore – come ha detto il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – si oppongono “ad una tassa iniqua che penalizza sia il mondo produttivo che quello dei servizi penalizzando migliaia di posti di lavoro che andranno irrimediabilmente perduti soprattutto nell’indotto”.
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Molti i manifestanti che sono giunti da tutto il paese per difendere una filiera che risulta determinante per la crescita di quegli 8.500 chilometri di costa che, pur condividendo una tassazione per sostenere la crescita economica, “si oppongono, invece, ad una tassa che potrebbe portare al funerale di tutto il comparto nautico e del turismo nazionale ed estero ad esso collegato”.
“Solo dando sfogo alle legittime preoccupazioni del settore riusciremo a far riflettere il legislatore sulla necessità di riequilibrare un provvedimento che se rimanesse tale – ha detto il presidente di Assomarinas – contribuirebbe ad incrementare inesorabilmente la fuga dalle nostre coste di migliaia di utenti stanchi di essere ingiustamente criminalizzati con conseguenti incalcolabili danni alle economie locali”.
Nel solo Golfo di Venezia, secondo dati di Assomarinas, sono oltre 50.000 le imbarcazioni nei porti di Veneto e Friuli delle quali circa 10.000 potrebbe prendere immediatamente il largo verso porti stranieri concorrenti penalizzando una ricaduta economica di oltre 200 milioni di euro tenuto conto che ogni imbarcazione di questo tipo genera un fatturato indotto di circa 20.000 euro l’anno.
La manifestazione di Trieste rappresenta la prima scintilla di quel vasto incendio generato dalle proteste del mondo nautico nazionale che, dopo Trieste, si è già dato appuntamento a Roma per ribadire l’impegno di diportisti e operatori perché sia salvaguardata la possibilità di andar liberamente per mare.
Anche l’Assonautica delle Camere di Commercio ha inviato una lettera del suo presidente Gianfranco Pontel al presidente del consiglio Mario Monti chiedendo di modificare la tassa per non penalizzare la filiera nautica e il relativo turismo.
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