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Grandi vettori grandi accordi per grandi porti

GENOVA – Difficile di questi tempi non farsi travolgere dalle preoccupazioni: gli indicatori economici che virano verso il peggio; le risorse finanziarie pubbliche – e in parte private – in picchiata verticale; e i porti italiani che aspettano e (forse) riescono ancora a sperare. Vedi l’intervista qui a fianco al presidente dell’Authority di Gioia Tauro.

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Ma il mondo dello shipping non aspetta. Proprio in questi giorni, all’annuncio – che abbiamo dato di recente – dell’accordo operativo tra Msc e Cma-Cgm sulle rotte tra il Far East e il Mediterraneo, ne sono seguiti altri, e altrettanto significativi. Il primo è la fusione tra New World Alliance (Apl, Hmm e Mol) e Grand Alliance (Hapag Lloyd, Nyl, Oocl), che sono diventate G6 Alliance. E subito dopo tra Evergreen e Chyn è stato siglato un accordo per cui la prima compagnia porterà i suoi Teu anche sulla seconda. Sembrano accordi di slot charter più che acquisizioni o fusioni, come era avvenuto in un precedente passaggio di “razionalizzazione”: ma di fatto è la conferma che anche i giganti del trasporto marittimo vedono anni difficili e invece di farsi una guerra tra tutti e contro tutti hanno preferito accordarsi e concentrarsi in quattro grandi gruppi. Rimane fuori da questi movimenti, tra le grandi compagnie dei containers, solo Maersk ma solo per il momento: perchè saranno i prossimi mesi a definire meglio le strategie mondiali.

Una cosa è certa: concentrando e razionalizzando, un pò tutti i raggruppamenti cercheranno di utilizzare le navi più grandi a disposizione, che comportano significative economie di scala. E per i porti italiani non è una bella notizia, visto che per le navi sopra i 10 mila Teu ci sono fondali sufficienti solo a Gioia Tauro, Trieste, La Spezia e in parte Genova.

In sostanza, e brutalmente: saranno le compagnie di navigazione a imporre quella decimazione dei porti italiani e quella concentrazione dei (pochi) investimenti pubblici che da tempo si chiede per i soli porti “primari”?

A.F.

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Pubblicato il
31 Dicembre 2011

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