Palazzo Rosciano tanti vuoti da riempire
LIVORNO – Gli antichi dicevano: De minimis non curat. Però anche nella burrasca forza 9 della “manovra” nazionale, i piccoli e meno piccoli assestamenti nell’Autorità Portuale di Giuliano Gallanti meritano almeno una notizia.
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Che poi può anche destare qualche preoccupazione operativa: come il fatto che da due giorni l’ingegner Umberto Campana, dirigente apicale di tutto il settore tecnici dell’Authority, è in pensione, per il momento ancora senza un sostituto ufficialmente designato.
Dicono che se ne parlerà dopo le feste. Campana potrebbe anche tornare con incarico esterno, come sperano in molti. Sul come se ne parlerà dopo le feste; ed anche della sostituzione di Sergio Migheli, dirigente apicale del settore amministrativo, anch’egli in pensione ormai da tempo e non ancora sostituito: con tutto il carico della sua pesantissima direzione (lavoro portuale, acquisti, personale, appalti, etc.) oggi sulle spalle di Provinciali, che peraltro ha già abbondanti gatte da pelare. In compenso il “pensionando” Giorgio Gionfriddo, pur sostituito nella carica da Massimo Provinciali, continua a lavorare dentro l’Authority perché Provinciali è passato da un guaio (di salute) a un altro: prima una gamba, nei giorni scorsi un occhio.
Fortunatamente cose non gravi, tanto che Provinciali ha ormai casa a Livorno e in questi giorni si è fatto vedere spesso in ufficio. Da parte nostra, davvero auguri, e un pensierino: non è che a Palazzo Rosciano ci sia qualcuno che porta sfiga?
Comunque, tornando ai cambiamenti nell’organigramma, l’assetto è quello, non certo al completo. E considerando che non sono stati ancora sostituiti i quadri responsabili della formazione e del lavoro portuale – ma anche al fatto che si delineano entro la fine dell’anno ulteriori uscite – non si può certo dire che Gallanti disponga ad oggi di una “macchina da guerra” al pieno dell’efficienza. Anzi.
Alcuni di questi problemi erano all’ordine del giorno del comitato portuale di ieri, martedì 20. Compresa una imbarazzante delibera che annulla l’appalto da 3 milioni di euro che il precedente comitato aveva con una qualche leggerezza assegnato per i carotaggi in Darsena Toscana, senza gara malgrado le normative europee.
La gara ci sarà. La brutta figura c’è stata. All’esame del comitato anche le concessioni per i circoli sportivi e il resoconto degli incontri sui nuovi assetti indicati da Gallanti come obiettivi per il futuro: banchina ad Alto Fondale per le crociere (e relativo utilizzo dell’ex magazzini TAF), terminalone unico per i ro/ro, utilizzo del molo Italia per i forestali, e così via. Molte questioni di lana caprina che richiederanno nelle prossime settimane ulteriori approfondimenti, perché le consultazioni con le categorie pressoché concluse non hanno certo sciolto tutti i nodi.
Pensierino finale: a quasi un anno dal suo ingresso a Palazzo Rosciano, Gallanti si ritrova forse con ancora più problemi gestionali (interni e portuali) di quelli che gli ha lasciato Piccini. Diciamogli buon Natale. A quanto pare, ne ha davvero bisogno.
Antonio Fulvi
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