I bellissimi fari della Toscana
LIVORNO – Duecento bellissime pagine, stampate con tutto l’amore che la casa editrice Debatte Otello Srl dedica ai suoi libri. E’ così che si presenta “Fari della Toscana”, prefazione di Vincenzo Onorato con qualche velatura di poesia da grande velista, e vernissage allo Yacht Club Livorno, presenti i tre autori del lavoro: Antonello Marchese, guida turistica elbana e “padre” anche delle belle foto; Annamaria “Lilla” Mariotti, esperta di livello internazionale sulle tematiche dei fari, e infine Laura Jelmini, architetto, giornalista pubblicista del settore nautico, toscana d’adozione. A introdurre il volume la signora Silvia Debatte, che ha ringraziato anche lo Yacht Club per l’ospitalità.
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Laura Jelmini (seduta) e l’editore Silvia Debatte alla presentazione.
“Fari della Toscana” è davvero una strenna natalizia succulenta. Perché le foto sono molto belle, la stampa è di prima qualità, in carta patinata, e anche i testi – pur con qualche velocizzazione trattandosi di un’opera divulgativa – hanno il pregio di essere molto leggibili e in certi passaggi anche divertenti, come nelle storie d’un tempo sui fanalisti, le loro famiglie e le loro piccole epopee. Per chi è appassionato di nautica, ma anche semplicemente per i tanti che da terra si sono spesso chiesti quando sono nati e come hanno funzionato nel passato i fari che vediamo tutti i giorni, il libro fornisce molte risposte. Così i livornesi in particolare finalmente apprendono che il loro faro è uno dei più antichi d’Italia (il rifacimento dopo la guerra fu eseguito con le pietre originali e sui disegni originali: in sostanza, il faro è lo stesso del 1300 quando nacque): che la costellazione di segnalamenti della Meloria ha anch’essa subito rifacimenti e modifiche post-belliche, ma rispettando – per il faro quadrangolare – il progetto originario della torre pisana del mille o poco più; e che l’arcipelago “di casa” è uno dei più ricchi di fari ma anche di tipologie degli stessi, spesso con disegni che denotano la mano dell’artista insieme a quella del tecnico. Una ricca iconografia raccolta dall’Idrografico, dal Libro dei Fari della Marina e anche da pubblicazioni italiane e non, che raccontano l’origine dei segnalamenti, accompagna le foto e le illustrazioni. Da non perdere. Ne riparleremo.
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