Amarcord: la Patricia e il “sor Aldo”

Gianluigi Aponte
LIVORNO – C’è una piccola storia personale nella grande storia mondiale di Gianluigi Aponte e della sua MSC: una storia del tempo che fu, ma già legata a Livorno.
All’inizio degli anni ’80 ebbi la sciagurata idea di entrare a far parte di un gruppo di giornalisti che, dopo abbondanti bevute di rum in quel di Cuba, proposero di discendere in gommone il fiume Nilo, dalle sorgenti fino alla capitale del Sudan, Kartum.
Idea sciagurata perché erano in corso guerriglie tribali sia in Uganda che in Sudan e comunque si trattava di centinaia di chilometri in un fiume non navigabile per rapide e altro.
Mi nominarono capo della spedizione e io, sciagurato, abboccai.
Finì poi in farsa perché una volta sul posto gli altri, vista la realtà, disertano e rimasi pressoché solo con mio figlio Marco. Rotolammo giù in gommone per le rapide Stanley che segnano la nascita del Nilo, spaccando tutto: e finì così.
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Aldo Spadoni
Scusate la premessa. Il collegamento con MSC c’è: perché la nostra fantozziana spedizione doveva spedire per la capitale dell’Uganda Kampala una cassaforma con gommone, attrezzature e due moto Gilera di supporto. E solo con l’aiuto di Aldo Spadoni, mio amico e agente marittimo livornese tra i più stimati, seppi che c’era un giovane armatore, un certo Gianluigi Aponte, che con una navetta cargo di seconda mano, la Patricia, portava General cargo sulla costa Est dell’Africa.
Per farla breve, il “sor Aldo” si occupò di tutto e Aponte ci portò il nostro tesoro fluviale fino a Mombasa, dove proseguì su uno sgangherato camion fino a Kampala. Io e Marco lo seguimmo in Land Rover e anche il tragitto sulle piste ugandesi fu un’avventura. Ma questa è un’altra storia.
Seppi più tardi, al ritorno – che già fu una specie di colpo di culo, tra mitra e agguati – che il “sor Aldo”, fiuto da esperto e cuore d’oro, aveva preso a cuore le sorti del giovane Aponte e gli stava dando una mano per crescere.
Ecco, il ritorno alla grande di Aponte e della sua MSC a Livorno per me vale anche come un omaggio all’amico scomparso. Al funerale del quale, Gianluigi Aponte ormai VIP mondiale, non mancò di partecipare nella chiesa di Antignano. Amarcord…
Antonio Fulvi
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