Gnl e navi, l’urgenza

Edoardo Rixi
ROMA – 🗣 “Abbiamo bisogno di investire sugli impianti per il Gnl ⛽ nei porti 🛳.
Per farlo servono norme stabili e la capacità del Paese di diversificare le fonti di rifornimento della catena logistica.
Il mondo cambia in fretta e dobbiamo avere una macchina burocratica più agile, con norme adeguate alle sfide che questi anni ci impongono.
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Quando si parla di transizione ecologica e di sostenibilità ambientale non si può fare a meno del gas liquido e soprattutto non si può fare a meno di ragionare sugli approvvigionamenti per automezzi e impianti al fine di renderli ecologicamente sostenibili, ma anche economicamente convenienti.”
Lo ha detto il deputato e vice ministro al Mit 👤 Edoardo Rixi nel suo intervento all’assemblea pubblica di Federchimica-Assogasliquidi dei giorno scorsi.
Una buona dichiarazione, anche se alla luce dei fatti appare più che altro ovvia.
Di buono c’è che Rixi è davvero un esperto dei temi portuali: e ci si aspetta dunque da lui, come dal suo ministero, interventi concreti non solo pillole di ovvia saggezza.
La difesa dell’utilizzo del gas liquido Gnl ⛽ nei porti va fatta adesso con le azioni, e con la stessa durezza con la quale è stato imposto il rigassificatore navale nel porto di Piombino. Risulta ad esempio che progetti di hub portuali per lo stoccaggio e la fornitura di Gnl alle navi siano in Italia ancora più rari delle mosche bianche, contro la gestione già in atto di impianti simili in molti altri scali anche nel Mediterraneo.
L’entrata in servizio proprio in questi giorni della grande nave da crociera MSC Europa a Doxa – 👉 🛳 alimentata a Gnl come scriviamo in queste stesse pagine – sottolinea come sia urgente provvedere alle stazioni portuali di rifornimento.
Sarà uno dei parametri – anzi, lo è già – per privilegiare i porti.
🤨 Ma a che punto siamo? 🤨
A.F.
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