Assoporti, pace armata in attesa del ministro
Nel mirino una “rivisitazione “ dei comitati portuali e le urgenze per le normative sui dragaggi – La scadenza naturale dell’attuale consiglio
ROMA – Pace armata in Assoporti, in vista dell’assemblea di martedì prossimo. Come abbiamo già scritto tre giorni fa, l’annunciato “pronunciamento” di una mezza dozzina di Autorità Portuali contro l’attuale vertice è stato congelato, per la grave crisi che – come ha scritto Marina Monassi – richiede di stare uniti ad affrontare la tempesta.
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Un chiaro segnale viene anche dalla conferma della partecipazione all’assemblea del ministro Altero Matteoli, che così riapre il colloquio con Assoporti sospeso da almeno un anno. La pace – più o meno armata, a seconda di quanto sostengono i protagonisti – sembra sia stata sottoscritta anche sulla base della promessa del presidente Nerli di passare il testimone alla scadenza nella prossima primavera.
Rimangono sul tappeto problemi organizzativi ed anche economici non indifferenti. E’ stato fortemente contestato, nel bilancio dell’Associazione, il capitolo di spesa che comporta un esborso non indifferente per l’affidamento a una grande agenzia nazionale delle notizie da passare alla stampa. Alcuni porti si sono rifiutati – e si rifiutano – di contribuire con la quota che è stata loro chiesta. In linea generale però i porti più critici presenteranno all’assemblea richieste di carattere strutturale e richieste di carattere programmatico. Per queste ultime, l’asse tra Marina Monassi e Luciano Canepa – entrambi vicini al ministro Matteoli – insiste su una modernizzazione della funzione delle Autorità Portuali anche indipendentemente dalla tanto sospirata autonomia finanziaria. Punto centrale la rimodulazione dei comitati portuali che secondo la Monassi dovranno diventare più simili a un consiglio di amministrazione che a un parlamentino in mano a funzionari di Stato, a sindacalisti e solo in modo minoritario e che sui porti determina lavoro e successo anche e specialmente attraverso gli investimenti.
Punto focale nell’assemblea sarà anche quello dei dragaggi, per i quali i recenti annunci di semplificazione – compresa l’indiscrezione che avrebbero potuto essere rilasciati in mare quelli puliti – non sono stati seguiti da alcun provvedimento concreto da parte del ministero dell’Ambiente. Qualcuno si aspetta una spallata verso la Prestigiacomo e i suoi collaboratori al ministero: ma nelle condizioni d’oggi del governo, ogni ipotesi di questo genere sembra poco realistica.
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