Trasportounito sciopero Tir dal 24 al 28
ROMA – Trasportounito è stato costretto a rinviare, di 20 giorni, il fermo nazionale dell’autotrasporto che era stato programmato dal 3 al 7 di ottobre. La decisione della Commissione scioperi di mettere in mora l’Associazione Nazionale considerando lo sciopero illegittimo, per un cavillo riscontrato solo quattro giorni prima dell’iniziativa di protesta, esponeva gli autotrasportatori che avessero aderito a rischi imprevedibili e comunque eccessivi anche in termini di incolumità personale.
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Ciò ha spinto Trasportounito a posticipare lo sciopero dal 24 al 28 ottobre, confermando le ragioni della protesta e confermando anche il giudizio sull’intervento “meramente politico” della Commissione di garanzia sugli scioperi che per quasi venti giorni aveva confermato e pubblicato sul suo sito la comunicazione del fermo nazionale dei servizi.
“Se questa, dei cavilli burocratici, è l’unica risposta che il governo è in grado di dare a un autotrasporto alle prese con un problema di sopravvivenza – afferma Maurizio Longo, Segretario Generale di Trasportounito – il rinvio che siamo stati costretti a decidere di fronte a minacce neppure troppo velate, avrà solo l’effetto di esacerbare ancora di più la rabbia e il malessere del settore.”
La nuova data del fermo è stata già comunicata alla Commissione scioperi, al presidente del Consiglio dei ministri ed al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Di qui ad allora si svolgeranno assemblee e incontri in tutta Italia per spiegare ed evidenziare ulteriormente i motivi della protesta. “Noi autotrasportatori – conclude Franco Pensiero, presidente nazionale di Trasportounito – dobbiamo smetterla di “sperare” che arrivi qualcuno a risolvere i nostri gravissimi problemi; dobbiamo piuttosto “credere” al fatto che le migliori conquiste della categoria (poi svendute o manipolate) si sono ottenute solo quando il numero di coloro che hanno il coraggio di mettersi in gioco è nettamente superiore a quello dei rassegnati, dei menefreghisti o dei complici del potere”.
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