Sostenibilità nei porti, bisogna anche distinguere

Angelo Siclari
Alla lettera del lettore Adinolfi, che suggeriva una politica di riconversione energetica anche nei porti per gravare meno sul bilancio nazionale dell’energia, risponde oggi il presidente di Assormeggi Italia 👤 Angelo Siclari:
🗣✍ L’autore della lettera ha certamente ragione. Però occorre fare una distinzione tra porti turistici e approdi e punti di ormeggio (quelli che il nostro amico chiama porti piccoli).
In questo periodo questi ultimi sono alle prese con una politica che mira a portare alle aste queste strutture poiché li considera oggetto di libera concorrenza. Potete quindi immaginare se le imprese che da anni li gestiscono e che rischiano di scomparire a favore di multinazionali, possano mai pensare al risparmio energetico, alla blu economy, o a quant’altro cercano di proporre soprattutto le sigle sindacali nazionali.
Qui c’è da tutelare la sopravvivenza di queste imprese che complessivamente gestiscono ben 100.000 posti barca in Italia e rappresentano una vera eccellenza (fonte ENIT Agenzia del Turismo Agosto 2021.
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Il problema dei problemi è, come sottolinea Siclari, la priorità delle scelte. Certo la minaccia di una applicazione brutale della Bolkestein e delle aste su tutte le strutture d’ormeggi anche a gestione familiare, non spinge certo i gestori a investimenti “epocali”. Siamo, purtroppo, in tempi di incertezze quasi assolute su tutto, mentre occorrerebbe chiarezza di norme e specialmente tempi certi per le loro applicazioni.
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