Energie rinnovabili in crescita
ROMA – L’emergenza sanitaria non ha frenato gli investimenti nelle rinnovabili in Italia, evidenziando “una forte capacità” di tenuta del settore in un anno molto difficile. Tanto che – secondo l’Irex 2021, lo studio del think tank che dal 2008 monitora il settore delle rinnovabili, esaminando le strategie prevalenti e tracciando le tendenze future – nel 2020 le operazioni hanno raggiunto i 10,9 Gigawatt (GW) a più 7% sul 2019, pari a 9,1 miliardi di euro; cosa che conferma come la transizione verde – oltre a essere una delle chiavi di volta dei piani di rilancio europei e al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano – spingerà sempre più gli investimenti nelle rinnovabili, nella smart energy e nell’idrogeno. Il rapporto annuale Irex 2021 analizza l’andamento del settore elettrico e degli investimenti nelle rinnovabili in Italia e valuta anche l’adeguatezza del sistema elettrico italiano, soprattutto tenendo presente la dismissione del carbone. Fondamentali sono la disponibilità di capacità flessibile, storage e infrastrutture, ma anche la rimozione dei vincoli alle autorizzazioni.
Il settore delle energie rinnovabili in Italia si è mostrato molto dinamico nonostante le difficoltà. Sono 254 le operazioni censite l’anno scorso nella mappatura Irex, che considera gli investimenti utility scale effettuati nel nostro Paese e quelli svolti all’estero dalle imprese italiane. Rispetto al 2019, le operazioni sono cresciute in numero (+20%) e in potenza (+7%), mentre sono diminuite in valore (-4,4%), grazie al continuo calo dei costi delle tecnologie. Sale la quota dei primi dieci investitori e le core renewable si confermano prime per numero di operazioni, mentre sono sempre più attive le compagnie oil&gas e le local utility, che puntano a recuperare il terreno perso negli anni scorsi.
Gran parte delle operazioni (57%) sono state concluse in Italia ed è leggermente rallentato il processo di internazionalizzazione, che rimane comunque significativo, con 4,7 GW e 4,6 miliardi di euro di investimenti. Nord America e America Latina restano la meta principale, con il 58% della potenza contro il 31% dell’Europa, che è invece in testa per numero di operazioni. La metà delle acquisizioni nel 2020 riguardano il fotovoltaico (50%), settore che prosegue nel consolidamento, con i dieci maggiori operatori che detengono il 54% della capacità di taglia industriale.