Stradeblu vince al TAR ma lascia Olbia
OLBIA – Il Tar Sardegna, con due sentenze depositate il 10 marzo, ha accolto i ricorsi proposti da Stradeblu, società controllata dalla Corsica Sardinia Ferries, avverso i piani accosti dell’Autorità Portuale di Olbia per gli anni 2009 e 2010.
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La diatriba – dice una nota dello studio legale NCTM – trae origini dal fatto che Stradeblu ed il suo amministratore dottor Virgilio Cimaschi si sono opposti all’Autorità Portuale di Olbia fin dal maggio del 2009 a cagione della chiusura, lamentata dall’armatore, di tale porto ai servizi di collegamento marittimo con il porto di Livorno con traghetti passeggeri e merci.
Il Tar Sardegna ha affermato che la Capitaneria di Porto è l’unico soggetto competente a disciplinare il regime degli accosti in un porto, che in presenza di più domande di accosto concorrenti, non possono esservi posizioni maggiormente tutelabili rispetto ad altre e che il porto, essendo un’infrastruttura essenziale, deve garantire, in conformità ai principi comunitari, a tutti gli utenti condizioni di accesso uguali e non discriminatorie. Inoltre ha affermato che la Stradeblu ha patito un danno a cagione dell’atto discriminatorio subito.
Infine Stradeblu ha aperto un ulteriore fronte giudiziario con la Corte di Appello di Sassari volto a far accertare la violazione del diritto di concorrenza commesso dal porto di Olbia nel rifiutare la messa a disposizione presso l’edificio della Stazione Marittima, di un locale biglietteria, al pari dei suoi concorrenti.
Nonostante le vittorie ottenute fino ad ora – continua la nota – la società ha annunciato di sospendere tale linea, lasciando così il porto di Olbia almeno fino a quando non saranno effettivamente ripristinate le condizioni di concorrenza.
Tutte le cause instaurate dalla Stradeblu sono state patrocinate dal team di NCTM dedicato allo Shipping guidato dal socio Alberto Rossi coadiuvato da Sara Dameri.
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