Le cozze al comando
LIVORNO – Vogliamo ridere oppure ci tocca piangere? Con mezzo miliardo di euro praticamente stanziati, con i bandi da gara già pronti, con i più importanti armatori del mondo dei container interessati ad impegnarsi, la Darsena Europa – ovvero il porto container del prossimo futuro – inciampa in una cesta di cozze. Si è appreso infatti che l’Istituto nazionale di sanità ha analizzato un campione di cozze dell’area dove sorgerà l’impianto portuale, ha trovato che sono inquinate ed ha dato il “niet” alla deperimetrazione del SIN che è necessaria per la gara. Forse è vero che ci tocca piangere: perché se questa è l’Italia, con istituti e istituzioni che marciano a tenuta stagna l’una contro l’altra, ci conviene chiudere bottega.
Ci sarà, questo è certo, una mobilitazione. E qualcuno ricorderà al prestigioso (?) istituto che viviamo nel mondo reale: dove abbiamo da costruire, in tempi più stretti possibili, un grande porto container, e non uno stabilimento balneare o una fonte d’acqua potabile. Se avessimo un governo capace di dare qualche pedata nel sedere a chi va per conto proprio con i paraocchi, il caso sarebbe già risolto. Che possiamo fare? Presidente, ministro, parlamento, parlamentari e chi diavolo altro può mobilitarsi, avanti a tutta velocità. Almeno questa volta non lasciamo che al comando ci siano le cozze: e chi ragiona come le cozze.
Dobbiamo, alla fine, prendere atto che l’assurdo fa parte del rispetto delle normative vigenti. Dunque, amarezze a parte, se non fosse possibile escludere l’area marina dal SIN – ha scritto su Ship2Shore Ilaria Fontana, sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica – “per la realizzazione dell’opera si potrà attuare una gestione dei sedimenti che è diversamente regolamentata per le aree SIN rispetto alle aree fuori SIN in base alle normative di riferimento. Basta spendere il giusto, cioè trattare materiale inquinato e pericoloso come prescrive la legge – ha detto ancora – e il problema non sussiste. Del resto non sarà difficile trovare investitori interessati a contribuire “a una infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’Italia intera”.
Sembra un pò facile, ma a quanto pare bisogna accontentarci. Come già sottolineato, dove comandano le cozze…
Antonio Fulvi