Il ministro Cingolani: riformare la burocrazia

Roberto Cingolani
ROMA – Speriamo che non siano solo parole, ma che seguano i fatti. E presto. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, è intervenuto all’evento organizzato dall’ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) di presentazione del rapporto “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile”. Ed ha parlato di riforma urgente della burocrazia. Il documento – riferisce l’associazione – presenta una valutazione approfondita del Piano di ripresa e resilienza, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea, ma include anche l’esame della Legge di Bilancio 2021 alla luce dell’Agenda 2030 e l’aggiornamento degli indicatori compositi europei.
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All’incontro, trasmesso in diretta streaming, sono intervenuti il presidente della Camera, Roberto Fico, il ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, e il presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo Irene Tinagli.
L’Italia – ha detto Cingolani – va intesa come Paese leader della transizione. Un Paese più sicuro, con una burocrazia più snella, in salute e prospero. Cingolani ha illustrato la sua visione intervenendo nell’evento, la cui realizzazione passa necessariamente per la stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e sulla quale “stiamo coinvolgendo tutti i ministeri, perché gli sforzi non siano una somma verticale ma un impegno trasversale” per arrivare “non a una sommatoria di indirizzi e progetti verticali ma per un cambiamento culturale”.
Elemento essenziale perché le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del piano della Transizione ecologica possano poi essere efficaci è, secondo Cingolani, “quella che io definisco una transizione burocratica, di snellimento e semplificazione. Possiamo definire degli interventi meravigliosi ma abbiamo bisogno di regole che ci permettano di applicarle. Senza quella che chiamo transizione burocratica tutti nostri sforzi rischiano di essere non dico vani ma ridotti nell’efficacia”.
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