Nautica e segnali positivi a Livorno
Dal lettore dottor Vale Chiesa riceviamo una nota che riassumiamo per motivi di spazio:
Sono positivi i segnali che giungono dal settore della nautica di Livorno. L’ho letto nel comunicato online in diretta streaming, sul patto per la Formazione lanciato dal Comune e che ha visto la partecipazione di istituzioni, associazioni di categoria e mondo imprenditoriale.
Riporto alcune frasi. “Se escludiamo il comparto delle barche di piccola dimensione – ha detto l’assessore al Lavoro e alla Formazione del Comune di Livorno, Gianfranco Simoncini – il settore della nautica ha ripreso a tirare nonostante la pandemia in atto. Una buona notizia sul fronte economico che va ad aggiungersi ad un’altra altrettanto buona e cioè che in questo settore ci sono possibilità occupazionali notevoli. È importante essere in grado di cogliere queste opportunità, di predisporre, in tempi brevi, strumenti che vadano in questa direzione, e far sì che abbiano ricadute sul territorio. Le risorse pubbliche per sostenere progetti formativi non mancano”.
[hidepost]
Con il contributo di Pietro Angelini direttore di Navigo è stata scattata una fotografia della nautica livornese con le opportunità di lavoro che questa filiera offre, sia quelle connesse alla costruzione sia quelle collegate alla manutenzione e alla gestione degli yacht.
L’importanza di formare personale specializzato – leggo ancora nella nota del Comune – tenendo conto dei cambiamenti in atto nel settore, è stato sottolineato da tutti i partecipanti. Illustrati anche, con il contributo di Paolo Nanni di Provincia di Livorno Sviluppo e di Claudio Capuano dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Settentrionale, gli strumenti per la formazione, sia quelli già predisposti che quelli previsti per il prossimo futuro.
Tutto ciò premesso – conclude il dottor Chiesa – sembra non esserci resi conto che la piccola nautica, quella da famiglia e da 3 miglia sottocosta, in realtà è congelata sia dal Covid che dalla crisi economica. Che ne pensate?
*
Caro dottore, l’assessore Simoncini ha detto il vero, ma solo con un accenno (almeno nel comunicato): “se escludiamo le barche di piccola dimensione”: cioè la quasi totalità della nautica livornese, e più in generale italiana, basta dare un’occhiata ai nostri Fossi livornesi, dove migliaia di barchette dormono ormai da più d’un anno un sonno che assomiglia a un’agonia. È vero che sul piano del lavoro e dell’occupazione la grande e grandissima nautica tira – per allestire un 60 metri di Benetti occorre il lavoro di centinaia di specialisti – ma sul piano sociale la piccola e piccolissima nautica, quasi sempre fuoribordo, è in durissima crisi. E non solo a Livorno e Piombino, ma ovunque, con poche eccezioni quando per una barca o un gommone si comincia a spendere più di centomila euro. Ma quanti se lo possono permettere? E comunque anche le piccole barche danno lavoro. Aiutare il comparto fa meno notizia ma sarebbe un grande sostegno a tante famiglie.
[/hidepost]