Per Gallanti si apre la corsa al segretario

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Non è proprio una “Pax Romana” (ve la ricordate la definizione? “Hanno distrutto tutto e l’hanno chiamata pace”) ma almeno è la chiusura di una lunga, mortificante e amara vicenda: con la definitiva cacciata di Roberto Piccini dalla presidenza della Port Authority e la designazione, a questo punto unanime, dell’avvocato Giuliano Gallanti come suo successore.
L’atto formale della “terna” si è concluso con il nome di Gallanti fatto da Comune, Provincia e isola di Capraia; ed affiancato a due nomi “sacrificali” il comandante Angelo Roma attuale amministratore di Toremar da parte del Comune e il presidente della Spedimar Roberto Alberti da parte della Camera di Commercio. Due personaggi non certo di secondo piano, che si sono messi a disposizione consapevoli di far solo parte della recita. Così il ministro ha la sua “terna” e può sbloccare velocemente la gestione commissariale, secondo l’accordo già raggiunto con il governatore della Toscana, completando l’iter formale del provvedimento (le commissioni di Camera e Senato) e quindi il decreto. Al ministro – si è ribadito – interessava solo “far fuori” Piccini: e la resistenza dei livornesi è stata progressivamente sempre più tiepida, dopo le iniziali minacce di sfracelli.
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Con buona pace di Roberto Piccini, si chiude un’epoca che per Livorno è stata caratterizzata da presidenti livornesi. Il prossimo, Giuliano Gallanti, è peraltro un personaggio di levatura internazionale, già presidente dell’associazione dei porti dell’Europa oltre che dell’Authority di Genova, le cui relazioni e la cui esperienza vengono considerati molti utili a Livorno, specie nella delicata fase della collocazione di questo porto tra i cinquanta “di interesse europeo in collegamento alle reti Ten”.
Gallanti non ha fatto mistero di due cose: con molta onestà di sapere poco di Livorno e dei suoi programmi (all’inizio ignorava anche il “sogno” della Piattaforma Europa); e della necessità di avere un segretario generale capace di aiutarlo nel lavoro “di cucina”, quindi molto addentro alle problematiche del porto. Ma non è entrato nel merito, ad oggi.
Sarà dunque sul segretario generale che si lavorerà adesso per dare “al genovese” il necessario supporto locale. E i nomi che circolano sono svariati, anche se non tutti totalmente attendibili: si va da quelli prospettati in un incontro la settimana scorsa alla Regione (Federico Barbera e Umberto Paoletti) a quelli sussurrati in ambito più o meno marittimo (Matteo Paroli e, filtrato da ambienti genovesi, l’attuale segretario generale di Bari Sommariva, che potrebbe essere proposto dallo stesso Gallanti). Con un solo dettaglio: secondo la legge il segretario generale è nominato dal comitato portuale, su indicazione del presidente. Il che significa che se il comitato non fosse d’accordo, il presidente avrebbe difficoltà ad imporlo. E per il momento è tutto.
A.F.
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